Rigiocherò tutti i miei titoli, finirò quando li avrò giocati tutti
Dixit è un bel gioco, uno di quelli in cui si esprime un po' di se stessi, uno di quelli a cui si gioca per stare in compagnia, non necessariamente per vincere ... però quello che vince ha la sua soddisfazione.
E' il gioco più richiesto da Alessandra e credo di sapere perché:
lei vuole essere sempre "di turno" ed in Dixit non ci sono tempi morti, lei ama le storie e Dixit è profondamente legato al racconto.
Purtroppo si può giocare solo in tanti e così non ci sono moltissime occasioni di metterlo sul tavolo, così quando ha visto arrivare a casa Simo e Leti ha proposto una partita e volentieri l'ha ottenuta.
A turno un giocatore è il narratore, deve scegliere una carta e dare una definizione: una frase, una parola, un motivetto, un suono, vanno tutti bene, ma deve avere a che fare con la carta scelta in modo che gli altri giocatori abbiano la possibilità di indovinare quella carta in mezzo alle altre in gioco.
Sentita la definizione gli altri giocatori scelgono una delle loro carte che sia il più possibile compatibile con la definizione data.
Tutte queste carte e quella del narratore si mescolano e poi si scoprono in modo che tutti possano vederle e votarle.
In pratica i giocatori devono far votare la loro carta al posto di quella del narratore, prenderanno punti per i voti ricevuti.
Con la sua definizione il narratore deve cercare di fare indovinare la sua carta, per fare punti deve votarla qualcuno, ma se tutti i giocatori votano per quella allora il narratore non prenderà alcun punto.
Insomma, ho fatto un gran parlare di punti, ma non è quella la parte importante, predominante e divertente del gioco. Vi troverete con definizioni assurde, calzanti, fuorvianti. Vi troverete di fronte al dilemma tra una carta e l'altra. Vi troverete di fronte a quello che gli altri giocatori imbastiranno per voi ... e sarà divertente!
Puoi comprarlo su DungeonDice
23 agosto 2014
22 agosto 2014
pirati light ... sembra funzionare!
Uno si pone degli obiettivi, nel post Fare il gioco dei pirati scrivevo:
Un'ultima cosa, vorrei che il gioco fosse semplice, ma non troppo ... il modello dovrebbe essere il gioco vincitore dello Spiel del Jahres. Una cosuccia da niente!
Quindi avevo fissato il target e tutte le altre decisioni indotte da questa scelta e poi mi trovo a dover ritrattare tutto per via di un processo che dovrebbe essere sempre tenuto in considerazione.
SEMPLIFICARE
Semplificando il tutto, riadattando il tema e cambiando il target, ottengo questo "nuovo gioco dei pirati" in cui gli elementi presenti sono solo il press your luck accoppiato alla memoria, ho inserito nel gioco delle carte evento, ma devo svilupparne altre e manca ancora la condizione di fine partita. Insomma ne risulta un "Pirati light": leggero e subito pronto da giocare.
Il primo playtest è stato sorprendente, le mie cavie hanno iniziato un po' riluttanti nei confronti del mio gioco, in particolare Alessandra non aveva voglia di avere a che fare con i pirati. Ho chiesto la cortesia di provarlo lo stesso ed ho promesso che la prova sarebbe durata poco ed ho ottenuto l'attenzione di tutti.
Ho spiegato le regole in 2 minuti e sono passato subito al giocare vero e proprio.
Ha funzionato, stavano giocando tutti, senza troppi dubbi i giocatori erano presi tra affondi e stoccate immaginarie e senza i tempi morti che annoiano Alessandra in maniera particolare.
Gli effetti speciali giocati erano semplici e funzionali al Catch the leader; dopo pochi turni io ero saldamente ultimo in classifica, quindi il gioco premia quelli bravi infatti io non ho memoria e invece mi accusano di avere fortuna.
Infine ho fatto un ultimo esperimento: dicendo che il gioco non è completo ho chiesto di interrompere la partita e in coro Ale e Rick hanno esclamato "Nooooo!", volevano giocare ancora, ottimo segnale!
Per il prototipo ho riutilizzato alcuni dei componenti di Cartagena, riutilizzati con significati completamente diversi da quelli del gioco originale, a questi ho aggiunto solo dei tabellini per ogni giocatore, per i sorrisi dei miei figli invece ... non so esattamente come sia successo, ma è bello!
17 agosto 2014
Rigiocali 18: Le havre
Rigiocherò tutti i miei titoli, finirò quando li avrò giocati tutti
In Le Havre i giocatori impersonano gli imprenditori di questa città portuale, costruire, produrre, ... nutrire.
Si perché le manovalanze vanno nutrite ovvero pagate in cibo ad ogni round.
E' un gioco difficile da approcciare, ma può dare grandi soddisfazioni.
Il turno di gioco è breve e semplicissimo: scegli la merce presente in porto e la raccogli, piazza il dischetto azione in uno degli edifici già costruiti ed applicane l'effetto, in qualunque momento puoi inoltre comprare gli edifici già costruiti che non sono di altri giocatori oppure puoi vendere i tuoi edifici a metà del loro valore.
Tra gli edifici troverai cose tipo Il panificio dove potrai trasformare il grano in pane, oppure L'affumicatoio dove potrai trasformare i pesci in pesci affumicati, ancora La fornace dove l'argilla diventerà mattone e così via. Queste trasformazioni sono il cuore della partita.
Le merci trasformate sono più utili o hanno più valore delle merci non lavorate, ad esempio il grano può essere solo trasformato o spedito, mentre il pane può essere utilizzato come paga (è cibo) oppure può essere spedito con un tasso più conveniente del grano oppure può essere utilizzato in altre trasformazioni.
Capitolo a parte sono le navi che possono essere costruite sfruttando il Molo, durante la partita potremo costruire navi di legno, di ferro e di acciaio, negli ultimi round potranno essere costruite anche le navi di lusso.
Ogni nave fornisce a chi la costruisce un valore in denaro, una rendita di cibo ad ogni round e può spedire un numero diverso di merci, quelle di legno forniranno poco cibo e spediranno poco, quelle di ferro di più. Quelle di lusso non forniscono cibo, non possono essere utilizzate per le spedizioni, ma forniscono un grande valore in denaro.
Alla fine dei turni predeterminati in base al numero di giocatori, vince la partita chi possiede il valore totale maggiore di denaro contante, navi ed edifici.
Dicevo che è un gioco semplice nelle sue azioni basi, ma è molto complesso star dietro a tutti gli edifici costruiti e ad i loro effetti per capire come meglio utilizzare le proprie risorse, pesante star dietro alle necessità di cibo in aumento round dopo round.
In 2 giocatori si giocano diversi turni in ogni round, in più giocatori invece si giocano meno turni e quindi la necessità di procurarsi il cibo è più pressante.
Ieri abbiamo pagato lo scotto di non giocarlo spesso, infatti abbiamo pasticciato un po' con qualche regola e sul finale (stancati dall'esperienza in corso) ci siamo un po' persi, abbiamo ugualmente chiuso la partita e determinato un vincitore, ma qualche dubbio resta, un'occasione per riprendere presto il regolamento
Vinco io 346 a 320 con il proposito di rigiocarlo più spesso
In Le Havre i giocatori impersonano gli imprenditori di questa città portuale, costruire, produrre, ... nutrire.
Si perché le manovalanze vanno nutrite ovvero pagate in cibo ad ogni round.
E' un gioco difficile da approcciare, ma può dare grandi soddisfazioni.
Il turno di gioco è breve e semplicissimo: scegli la merce presente in porto e la raccogli, piazza il dischetto azione in uno degli edifici già costruiti ed applicane l'effetto, in qualunque momento puoi inoltre comprare gli edifici già costruiti che non sono di altri giocatori oppure puoi vendere i tuoi edifici a metà del loro valore.
Tra gli edifici troverai cose tipo Il panificio dove potrai trasformare il grano in pane, oppure L'affumicatoio dove potrai trasformare i pesci in pesci affumicati, ancora La fornace dove l'argilla diventerà mattone e così via. Queste trasformazioni sono il cuore della partita.
Le merci trasformate sono più utili o hanno più valore delle merci non lavorate, ad esempio il grano può essere solo trasformato o spedito, mentre il pane può essere utilizzato come paga (è cibo) oppure può essere spedito con un tasso più conveniente del grano oppure può essere utilizzato in altre trasformazioni.
Capitolo a parte sono le navi che possono essere costruite sfruttando il Molo, durante la partita potremo costruire navi di legno, di ferro e di acciaio, negli ultimi round potranno essere costruite anche le navi di lusso.
Ogni nave fornisce a chi la costruisce un valore in denaro, una rendita di cibo ad ogni round e può spedire un numero diverso di merci, quelle di legno forniranno poco cibo e spediranno poco, quelle di ferro di più. Quelle di lusso non forniscono cibo, non possono essere utilizzate per le spedizioni, ma forniscono un grande valore in denaro.
Alla fine dei turni predeterminati in base al numero di giocatori, vince la partita chi possiede il valore totale maggiore di denaro contante, navi ed edifici.
Dicevo che è un gioco semplice nelle sue azioni basi, ma è molto complesso star dietro a tutti gli edifici costruiti e ad i loro effetti per capire come meglio utilizzare le proprie risorse, pesante star dietro alle necessità di cibo in aumento round dopo round.
In 2 giocatori si giocano diversi turni in ogni round, in più giocatori invece si giocano meno turni e quindi la necessità di procurarsi il cibo è più pressante.
Ieri abbiamo pagato lo scotto di non giocarlo spesso, infatti abbiamo pasticciato un po' con qualche regola e sul finale (stancati dall'esperienza in corso) ci siamo un po' persi, abbiamo ugualmente chiuso la partita e determinato un vincitore, ma qualche dubbio resta, un'occasione per riprendere presto il regolamento
Vinco io 346 a 320 con il proposito di rigiocarlo più spesso
Dimenticavo: potete comprarlo su DungeonDice nella nuova edizione!
13 agosto 2014
Lo schema dei pirati
Ho definito diverse cose per il mio gioco dei Pirati:
Rimanendo fedele alle idee esposte fin qui, con l'obiettivo di ottenere un gioco semplice e cercando di immaginare il gioco ottengo questo schema:
Si inizia da "Estrai una carta", il gioco termina quando sono state estratte tutte le carte.
L'ossatura di questo schema è classica: estrai una carta, effettui un check, continua o ti fermi. E' una sequenza classica adattabile a diversi giochi del genere, eventualmente cambiando "estrai carte" con "tira i dadi" o altre azioni simili.
I punti aperti sono:
1 - il contenuto del mazzo navigazione
2 - "Vinci lo scontro?"
3 - il contenuto del mazzo ciurma
4 - "Somma i punti fama in base al numero di carte estratte" ... o anche altro
ed ovviamente manca ancora il twist!
- l'idea fondante,
- un abbozzo di filo conduttore,
- una selezione di esempi con cui confrontarmi e
- una (folta) serie di elementi da includere
Rimanendo fedele alle idee esposte fin qui, con l'obiettivo di ottenere un gioco semplice e cercando di immaginare il gioco ottengo questo schema:
Si inizia da "Estrai una carta", il gioco termina quando sono state estratte tutte le carte.
L'ossatura di questo schema è classica: estrai una carta, effettui un check, continua o ti fermi. E' una sequenza classica adattabile a diversi giochi del genere, eventualmente cambiando "estrai carte" con "tira i dadi" o altre azioni simili.
I punti aperti sono:
1 - il contenuto del mazzo navigazione
2 - "Vinci lo scontro?"
3 - il contenuto del mazzo ciurma
4 - "Somma i punti fama in base al numero di carte estratte" ... o anche altro
ed ovviamente manca ancora il twist!
06 agosto 2014
Rigiocali 17: Thurn und Taxis
Rigiocherò tutti i miei titoli, finirò quando li avrò giocati tutti
Questo gioco me l'hanno presentato il 21/10/2009, ad uno dei primi incontri del MercoLudì, quando eravamo pochissimi, tanto giocosi ed il MercoLudì era un "posto" pieno di potenzialità.
Alcuni giochi si legano alle situazioni in cui vengono giocati e questo gioco lo ricordo con piacere proprio per quei primi momenti divertenti.
Oltre al potere rievocativo, Thurn und Taxis è un gran bel gioco!
Si pesca una carta, si usa un potere speciale, si gioca una carta per costruire un percorso tra le città, si decide se si vuole proseguire il percorso oppure se lo si vuole chiudere piazzando le casette e raccogliendo i punti.
Nel piazzamento delle casette si deve decidere se piazzare le casette in tutte le città di un colore oppure se piazzarle una per ogni colore. In nessun caso si piazzano casette su città che hanno già casette del proprio colore.
I punti si raccolgono quando si hanno casette su tutte le città di una o due regioni, ma poi si fanno punti anche facendo percorsi lunghi oppure quando si riesce ad avere almeno una casetta su ogni regione ed infine il giocatore che determina la fine della partita prende un ultimo, ma determinante, punto.
La partita si chiude usando tutte le proprie casette oppure facendo un percorso da 7 tappe, dopo averne fatto uno da 6, dopo averne fatto uno da 5, etc etc partendo da un percorso da 3 tappe.
Teso fino all'ultimo turno, punteggi (segreti, ma si possono fare i conti a memoria) vicinissimi tra i giocatori, continuare o chiudere il percorso, continuare o chiudere la partita ... vengono fuori sempre partite emozionanti!
Questa volta ho battuto Rita con una differenza di 4 punti, chiudendo la partita con il dubbio atroce di essere sotto di qualche punto. Bhé, ve lo dicevo, emozionante! soprattutto perché di solito Rita mi batte di brutto.
Per adesso non è disponibile su DungeonDice ... magari potrete comprarlo da qualche altra parte!
Se invece volete provarlo con me basta chiedere qui o su GiocAgrigento!
Oltre al potere rievocativo, Thurn und Taxis è un gran bel gioco!
Si pesca una carta, si usa un potere speciale, si gioca una carta per costruire un percorso tra le città, si decide se si vuole proseguire il percorso oppure se lo si vuole chiudere piazzando le casette e raccogliendo i punti.
Nel piazzamento delle casette si deve decidere se piazzare le casette in tutte le città di un colore oppure se piazzarle una per ogni colore. In nessun caso si piazzano casette su città che hanno già casette del proprio colore.
I punti si raccolgono quando si hanno casette su tutte le città di una o due regioni, ma poi si fanno punti anche facendo percorsi lunghi oppure quando si riesce ad avere almeno una casetta su ogni regione ed infine il giocatore che determina la fine della partita prende un ultimo, ma determinante, punto.
La partita si chiude usando tutte le proprie casette oppure facendo un percorso da 7 tappe, dopo averne fatto uno da 6, dopo averne fatto uno da 5, etc etc partendo da un percorso da 3 tappe.
Teso fino all'ultimo turno, punteggi (segreti, ma si possono fare i conti a memoria) vicinissimi tra i giocatori, continuare o chiudere il percorso, continuare o chiudere la partita ... vengono fuori sempre partite emozionanti!
Questa volta ho battuto Rita con una differenza di 4 punti, chiudendo la partita con il dubbio atroce di essere sotto di qualche punto. Bhé, ve lo dicevo, emozionante! soprattutto perché di solito Rita mi batte di brutto.
Per adesso non è disponibile su DungeonDice ... magari potrete comprarlo da qualche altra parte!
Se invece volete provarlo con me basta chiedere qui o su GiocAgrigento!
05 agosto 2014
idee (di Roberto Di Meglio) sul game design
In questo slide show Roberto Di Meglio propone tanti spunti per trovare l'ispirazione, tanti esempi di successo che dimostrano la possibilità di innovare e di trovare strade nuove o parzialmente nuove, ma comunque di successo. Nel finale però si trova questa frase che voglio appuntare per tenerla sempre a mente.
La sostanza (del game design) è non perdere di vista l'idea fondante del vostro gioco, e realizzarla in modo che risulti divertente. cit. Roberto Di MeglioPer prima cosa dobbiamo avere una IDEA FONDANTE.
Poi dobbiamo realizzarla in modo che sia divertente, che abbia il "fattore X".
L'idea fondante dei pirati
Ovviamente non parlo della necessità di razziare, stuprare, derubare, uccidere, affondare e depredare insita negli omaccioni con la benda sull'occhio e che permea tutta la loro "allegra esistenza" ... anche se sarebbe meglio dire "rischiosa sopravvivenza".
Parlo del gioco, l'idea fondante deve stare nelle dinamiche che si instaurano, nella sua estetica, ovvero in quello che percepisce il giocatore.
Il giocatore deve essere stimolato dal gioco a condurre, anche lui, una "rischiosa sopravvivenza" all'interno del cerchio magico di una partita.
Questa sarebbe l'idea fondante dell mio gioco dei pirati.
Vorrei confezionare una esperienza leggera, in cui i giocatori cercano di ottenere una performance migliore degli altri, quindi l'agonismo dovrà essere la molla principale per stimolarli a rischiare di più.
Ovviamente la meccanica che implementa questa dinamica è il Push Your Luck.
Ovvero il "forza la fortuna": ogni giocatore decide se deve chiedere di più rischiando di perdere quanto guadagnato al momento.
Tipicamente si compie un'azione tipo scoprire una carta, lanciare i dadi, ecc, ogni azione comporta la promessa di un premio sempre maggiore. Il giocatore può fermarsi quando desidera oppure si verifica una combinazione particolare che termina il turno.
Nel primo caso (decide di fermarsi) il giocatore guadagna il premio accumulato, nel secondo caso (combinazione particolare) il giocatore perde il premio.
A grandi linee e con qualche imperfezione ho descritto il push your luck.
Per chiarire meglio posso citare Can't Stop, Il verme è tratto, Port Royal, Handler der Karibik e Dread Curse e anche Coloni di Catan con il maledetto brigante.
Ho un'idea fondante, ma ci vuole un twist!
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