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13 maggio 2008

Marco Travaglio nella bufera

Travaglio non se ne fa scappare una, ed io sono contento che lo faccia.
Spero che possa farlo a lungo e che insieme alla scomparsa dei fatti non facciano scomparire anche lui ... non necessariamente una sparizione fisica, ma basterebbe quella mediatica. Lui è uno di quelli che rischiano.
Giungo in ritardo sulla discussione sul web, ma ho aspettato di potere vedere interamente la puntata di "Che tempo che fa" in cui era ospite. Devo ringraziare il curatore di vivamarcotravaglio per averla messa insieme.
Adesso posso dire che Fazio me lo ricordavo meglio, ma dovete capire: è periodo di precariato e nessuno può rischiare di perdere il posto. Perdonato Fazio, passiamo oltre.
Travaglio contraddistinto dalla sua solita flemma ha detto quello che voleva dire. Fatti conditi da opinioni personali (più i primi; parlando, inevitabilmente, uno ci mette dentro anche i secondi).
La mia conclusione è che comincio ad essere stufo del fairplay formale e dei giornalisti super partes e addomesticati. Quello del "non si fanno i nomi", del "manca la controparte" e altre bojate.
A cosa serve? a smorzare i toni negativi? Ma io i toni negativi voglio sentirli tutti, conoscerli tutti, ricordarli tutti!!
...
Arrivato a questo punto del ragionamento ho avuto paura, stavo per dire che è meglio il giornalismo nettamente schierato, come quello di Emilio Fede.
Non ci sarebbe niente di male in un sistema davvero plurale di informazione.
Ma meno male che non l'ho detto. O_o


Lasciamo perdere e facciamoci 4 risate con le belle strofe di Cabaret Bisanzio ... io ancora rido!!

Ormai pare assodato,
Se Sgarbi è uno sgarbato,
Travaglio è un travagliato.

Però sono dubbioso:
Se Fazio è uno fazioso,
Schifani?

4 commenti:

  1. A proposito di Travaglio:

    L’industria della coscienza …

    Ma chi fa parte dell’industria della coscienza? Chi oltre all’attuale e ben nota leadership politica di sinistra - i noti Piero Fassino, Massimo D’Alema, Walter Veltroni, Fausto Bertinotti, Oliviero Diliberto, Antonio Di Pietro - ne fa parte? Ecco alcuni nomi illustri: Beppe Grillo, Roberto Benigni, Dario Fo, Marco Travaglio, Michele Santoro, Gino Strada, Nanni Moretti e tanti altri come loro che da sempre si adoperano incessantemente a tenere ben sveglie le coscienze altrui e ben alti i propri profitti grazie al sentimento spinto di matrice sinistra. Già, perché sono migliaia i cultori dell’ideologia buonista ancora attivi, e hanno tutti - salvo qualche rarissima eccezione - un denominatore comune: un cospicuo conto in banca. E così fu che la cosiddetta elite della coscienza si inventò paladina dei poveri, per poi in seguito spacciarsi per la parte migliore del paese, la parte più buona, quella sana …

    http://new-italy.net/i-falsi-profeti/industria-della-coscienza/

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  2. @NewItalyNet, posso anche riconoscere che esista una industria della coscienza. Ma fino a quando questa costituirà un motivo in più per cambiare a me sta bene.
    Nel momento in cui mi renderò conto che questa industria rema contro di me, allora smetterò di essere contento che esista.
    E' necessario chiarire. Secondo me non si può parlare di D'alema, Fassino e mr Cachemire (Bertinotti) alla stessa maniera di come si parla di Grillo, Benigni e Fo.

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  3. So per certo che Max non si arrabierà e quindi mi permetto di rispondere a "new italy":
    Per quel che mi riguarda non è un problema di destra o sinistra...
    Uno di sinistra non ha forse il diritto di guadagnare molto?
    Una persona che vuole stare dalla parte dei "poveri" deve necessariamente essere povera?
    Allora mandiamo tutti a casa perchè nessun politico di destra, di sinistra, o di centro guadagna 1000 euro al mese con un contratto precario!!!!
    Se i soldi sono guadagnati onestamente, facendo il proprio lavoro, sono TUTTI meritati.
    Travaglio fa delle accuse molto "precise" parlando di "fatti giuridici", i commenti personali sono chiaramente inevitabili, e a mio avviso giusti,visto che siamo ancora in "DEMOCRAZIA".
    Se pensi che abbia fatto delle accuse ingiuste sarebbe bello che tu dicessi esattamente quali sono e perchè, in modo da aiutare gli altri a capire.
    Generalizzare non serve a nessuno. Ci vogliono nomi, cognomi e fatti sia positivi che negativi, in modo che ogniuno possa decidere in coscienza cosa ritiene giusto e cosa meno giusto.
    Travaglio i nomi, i cognomi e i fatti li dichiara e gli altri invece?

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  4. @Rita, non solo non mi arrabbio, ma ti ringrazio di essere intervenuta, come ringrazio anche NewItalyNet.
    Rispetto al tuo discorso, chiunque può guadagnare anche tantissimo, se lo merita.

    @Rita e NewItaliNet, preferisco essere rappresentato da chi mi somiglia di più. Per questo non approvo la sinistra col cachemere. Ma non posso dire che non mi piace cosa dice Travaglio, a causa del suo conto in banca.
    Se oltretutto nei suoi libri, nelle sue interviste scoperchia dei pozzi di m**da che io voglio imparare a riconoscere, sono anche disposto a pagargli il prezzo di questa informazione. A prescindere dal fatto che se io compro il suo libro poi lui diventa ricco e allora non è più "affidabile" (secondo il ragionamento di NewItalyNet, se l'ho capito). Insomma sarebbe il gatto che si morde la coda: un ragionamento perverso che non mi permetterebbe di considerare NESSUNO AFFIDABILE. Concordate?

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