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12 luglio 2010

Wild Pinco Show

Grazie, grazie, grazie!! Tre volte grazie per una persona che si è dimostrata gentile, disponibile e zelante!
Pinco ha un blog in cui parla di giochi da tavolo, si interessa alle novità e recensisce in maniera approfondita i giochi che lo colpiscono, accompagnando gli articoli anche con le interviste agli autori. Insomma sono articoli completi e interessanti! Ora Pinco ha iniziato una nuova serie di articoli sui gruppi di gioco italiani. Ce ne sono tanti e sicuramente molti giocatori leggono le sue pagine, ma Pinco ha iniziato da noi, intervistando me riguardo al nostro allegro gruppo di giocatori da tavolo. Se seguite il mio blog, già sapete parecchio di noi, ma forse in quell'articolo potete avere una panoramica più concisa e (spero) divertente. Leggetelo!
Qualche giorno fa, Pinco mi ha anche coinvolto sulla recensione della nuovissima espansione di Bang: il Wild West Show, appena uscito dalla testa di Emiliano Sciarra e dalle stampanti della DVGiochi. Pinco ha provato il gioco, ha voluto le mie impressioni sulle nuove carte (che pubblicherà presto: scommetto che aspetta di avere una intervista con Emiliano Sciarra prima di pubblicarla) e poi mi ha anche regalato l'espansione!
Si, avete capito bene, Pinco ha capito che il gioco ci piace e ce ne ha spedito una copia!
Proprio in questi giorni quindi mi troverete sotto il sombrero (vista la calura) a provare il gioco ... magari qualche mercoludì!

Dimenticavo, il blog di Pinco si chiama Giochi sul nostro tavolo, passate a trovarlo!

26 agosto 2008

Tassonomia dei giocatori

La tassonomia è quella parte delle scienze biologiche che, mediante un metodo induttivo, si occupa di identificare gli esemplari, distinguere le differenze tra le specie e nominare i taxa, per fornire alla sistematica le informazioni necessarie alla classificazione (De Mauro).

Bing Gordon, della Electronic Arts, ci suggerisce un semplice modo per classificare i giocatori in base alla loro età individuandone le principali motivazioni.
Preadolescenti: sono interessati alla potenza (quella fisica, vogliono essere alti ed avere i muscoli), vogliono la libertà dalla scuola, dai genitori e giocano i titoli in cui possono provare queste sensazioni.
Adolescenti: sono concentrati sull'esplorazione e la costruzione della loro identità. Cercano giochi in cui cossono confrontarsi con personalità diverse e futuri alternativi.
Adulti: tendono a giustificare il loro passatempo con il miglioramento personale. Giocano titoli per la stimolazione mentale per giustificare il gioco. Sono meno interessati alla loro identità ed ai loro punteggi.

Non mi sento di fare statistiche, ma io gioco e conosco altri adulti che giocano ... non mi ritrovo nella classificazione di Bing e non ci riconosco nemmeno i miei amici. Non cerco di giustificare la mia voglia di giocare e non voglio migliorarmi giocando. Semplicemente mi piace giocare. Certo è che se un tempo bastava Galaga per mandarmi in visibilio adesso desidero e cerco qualche cosa di più stimolante. E voi vi ci ritrovate?

(via log607)

23 giugno 2008

Intervista a Paolo Cingolani, seconda parte

Ecco finalmente la seconda parte dell'intervista a Paolo Cingolani.
La prima parte si concentra soprattutto su "Gang", in questa parte invece si parla di tutto il resto, con finale a sorpresa!

Di cosa ti stai occupando adesso?
Di Gang, appunto. ;o) con i debiti scongiuri.
tv, radio, cinema, ..., web?
La prima e la terza che hai detto. La radio l'ho fatta molto tempo fa e il web è ancora una sòla.
In Italia non ci si fa un cent, se non con l'e-commerce, e pure quello stenta.
Qual'è il lavoro di cui vai più orgoglioso?
Quello in cui mi sono più divertito: ho messo in scena, in diretta tv, un assalto antiterrorismo alla Rai di Saxa Rubra con le teste di cuoio della Polizia.
Qualcuno l'ha preso sul serio, s'è bloccata via Flaminia e i leghisti hanno fatto un'interrogazione parlamentare per violazione di segreto operativo.
Giornali pieni e per un anno hanno vietato alla PS di mostrare in tv i suoi uomini mascherati... Argh! Argh!
C'è traccia di questo sul web? o da qualche altra parte? Io non l'ho visto e mi piacerebbe vederlo!
No. La televisione non sta sul web. Dovresti andare a cercarlo in cineteca Rai, o chiedere a Blob o su Rai Click, ma dubito.
Era un programma in diretta di Rai2, non previsto per altre circolazioni.
Qui qualche riferimento:
http://archiviostorico.corriere.it/1996/aprile/30/Canale_prigioniera_assalto_Saxa_Rubra_co_0_9604307852.shtml
Il tuo sogno nel cassetto? (se ne hai uno!)
Questo sì andrebbe bene per il web e potrebbe perfino essere il risultato di un concorso internazionale di poesia digitale:
mettere in video i 154 Sonetti di William Shakespeare, un minuto l'uno, tecnica libera, sul testo originale. Nessun problema di diritti.
Per ora ne ho cinque.
Come sono fatti questi "minuti"?
Qualsiasi cosa "visibile", per esempio su YouTube. Un clip, un corto, una scheggia che abbia come testo un Sonetto e come scena la fantasia totale.
Chi ha fatto questi 5? Come sono stati realizzati?
Fatti con me da Mario Convertino, Mario Sasso, Altair4, Enzo Sferra, fra i massimi artisti della videografica tv; fatti con mezzi digitali in resa analogica, con la rostrum-camera, l'Harry-Quantel, 2D computer animation e un sacco di altri gadget, oltre che con della sana pratica cinematografica, produzione Softvideo/SBP, 1988.
Allora costavano diecimila dollari l'uno, ora si possono fare con una telecamerina digitale e un Adobe Premiere sul pc.
C'è un format stabilito (oltre ai vincoli un-minuto e un-sonetto)?
Tutto è lecito, meno che il videofonino.
Vista la domanda sulle potenzialità del web, hai in mente un modello di business per i sonetti?
No, questa è pura arte.
Quale domanda avresti voluto che ti facessi e non ti ho fatto?
"Il tuo sogno fuori del cassetto?"
rispondi a quella domanda.
Uno dei must del Male: la morte di Berlusconi.
Immagino che non sia una questione materiale, piuttosto artistica, hai visto http://blog.mad4murder.it/2008/06/hanno-ammazzato-berlusconi.html
No, no, intendo proprio morto ammazzato.
Se non ci pensa prima la Natura.
Spero di non averti annoiato con le mie pretese di intervista e spero
anche di leggerti presto.
Grazie a te di avermi letto finora.

;o)
ciao
Paolo Cingolani

18 giugno 2008

Intervista a Paolo Cingolani: "Gang"

Devo dire che Gang mi ha incuriosito tantissimo, sono stato contattato da Paolo Cingolani e sono venute fuori un po' delle domande che mi frullavano in testa. Devo dire che Paolo non si è risparmiato nelle risposte e quest'apertura mi ha fatto molto piacere.
L'intervista andrà "in onda" in due parti. La seconda parte sarà pubblicata il 23 Giugno.
Adesso indosso il cappellino del reporter e procediamo con l'intervista.

Come è nato gang?
Se tieni conto che il soggetto risale al 1998, ben prima di Sopranos, da certi precedenti:
A) Intorno al 1990, in Rai, uno staff illuminato, diretto da Massimo Fichera, si dedica a progettare un "modello di produzione seriale". Ne esce fuori un manuale di sceneggiatura ed un soggetto di commedia incentrata su una famiglia mafiosa.
L'uno e l'altra non verranno mai ufficialmente approvati dal CdA e rimarranno quindi - tuttora - inediti. Cioè censurati.
Modello e struttura produttivi vedranno la luce solo molto più tardi, a Napoli, con "Un posto al Sole" e poi "La Squadra", ma vincolati a formati convenzionali e partners stranieri.
B) Negli stessi anni '90, Canale5 trasmette, nascosta a notte fonda, d'estate, parte di una geniale e trasgressiva serie Usa - "Dream On" - di Crane, Kauffman e Landis, con personaggi e situazioni non certo edificanti.
In sostanza, la sintesi delle due trasgressioni narrative - rispetto ai codici editoriali italiani - con il paradosso del capovolgimento etico, mi fa venire l'idea di una commedia nera, erede dei Soliti Ignoti, ma impuniti.
Ci sono riferimenti autobiografici? e intendo dall'avere il nonno ladro fino alla passione per Totò.
Nessun riferimento autobiografico. Solo citazioni cinematografiche, esplicite come i Soliti Ignoti, e di parodia del genere già autoparodistico del giallo all'italiana.
Quanto tempo avete messo per produrre la bibbia che abbiamo letto?
Sei mesi.
Quante persone sono state coinvolte? Ci vuoi fare i loro nomi?
Cinque. Sono tutti sul frontespizio: Laura Cafiero, Paolo Cingolani, Enrico Caria, Alessandro Bencivenni e Domenico Saverni
Quali sono i volti che avresti visto bene nei ruoli dei protagonisti?
"First come stories": mai pensare alle facce, se non ti chiamano a sceneggiare i contratti degli attori. Ma una certa pratica ci ha comunque influenzato, se pensi che tra gli autori di Gang ci sono anche quelli di Fantozzi...
La bibbia di Gang è un documento molto dettagliato (dalle relazioni tra i personaggi fino ad una puntata di preserie) credo sia in netta contrapposizione al modello "Beautiful". Quanto è importante avere una bibbia "solida" come quella di Gang dietro ad un telefilm?
Non si può fare senza. Tutte le serie lunghe - anche Beautiful - hanno bisogno di una "bibbia", per fornire ai personaggi una biografia e un'identità caratteriale, preziosa per trovare spunti congrui, infine come manuale per istruire gli sceneggiatori e garantire la continuità dei caratteri.
Ho letto che è stato giudicato inadatto per la TV. Ce ne vuoi parlare?
La serie è stata comprata da RaiFiction a ridosso del Giubileo Vaticano 2000, cioè negli anni di massimo delirio mistico della tv italiana. Ritenuta poco adatta al santo periodo, è stata sepolta dall'ondata di Padri Pii, beati ed eroi cristiani ad alto budget. Con la scusa, poi - mai esplicita - che fosse diseducativa e perfino "scritta male", è definitivamente annegata nei cassetti e nelle voci in perdita del bilancio Rai. Per fortuna avevamo imposto un limite temporale alla cessione dei diritti, così dopo 5 anni Gang è ritornata a casa. Da allora naviga in cerca di un nuovo porto.
Come mai è possibile scaricarlo gratis da lulu? Questo non preclude a Gang la possibilità di ritentare la strada del mainstream?
Jamais. Non è mica "copyleft". Il copyright è inviolabile e la sua circolazione lo rafforza. È gratis leggerlo, come qualsiasi copione, ma se vuoi opzionarlo per un adattamento o per la produzione, devi comprarlo dal titolare del diritto industriale. E chiunque osi pubblicarlo senza permesso incorre nella violazione di copyright, oltre che in un possibile reato di plagio.
Pensi che una produzione indipendente e basata sul web possa essere adatta a "Gang" o sono cose da "Fantozzi col pc dell'ufficio"?
Solo se il web ti permettesse d'incassare almeno tre milioni di euro in sei mesi, oppure otto in un anno...
Ti spiego: A) - la "produzione indipendente" dovrebbe acquisire un'opzione, nell'ordine dei cinque zeri, poi B) - affrontare la riscrittura o l'adattamento, almeno quattro zeri ogni mezz'ora, poi C) - andare in produzione e postproduzione (mezzi, tecnici, attori, location, una settimana x ogni mezz'ora) con almeno altri cinque zeri ogni ora finita, poi D) - la promozione, poi i server, la banda e così via... senza contare E) - interessi passivi, rischi, assicurazioni.
A meno che non trovi il set (un villone arredato) e dodici attori gratis per almeno tre mesi, senza contare troupe, mezzi, consumi e rifornimenti.

A proposito, quell'intervista folle sul sito del mio amico Adolgiso, come avrai notato, è ormai datata, l'anno prima dell'Euro.
Certo le spese sono alte e il web per adesso non sembra avere questi numeri. Molti credono nelle sue potenzialità, tu non sei tra questi, vero?
Anche il mare ha molte potenzialità, ma devi avere una barca robusta, un supporto coi controcazzi e devi saper nuotare e navigare.
Il sole, il panorama e l'illusione di libertà sono ingannevoli.
Ovvero, le potenzialità si sviluppano con esperienza, mestiere, regole, soldi e talento. Se manca uno solo di questi assets, si fa solo rumore.
Infatti il web procura profitto solo alle corporations. La semplice facoltà di esserci e scambiare informazioni è un dettaglio marginale. Sembra gratis, ma genera profitto per chi ne gestisce i transiti.
L'opzione per Gang sarebbe nell'ordine dei 5 zeri (centinaia di migliaia di euro) ... le cifre sono uguali per tutti o conta il fatto di essere esordienti?
Se sei esordiente è facile che ti sfruttino, se sei un professionista, allora valgono gli standard di mercato.
La sceneggiatura di un film si compra/vende dai trentamila euro in su. Per la tv, ventimila per ogni ora.
Vuoi dare un consiglio alla tua diretta concorrenza? Cosa suggeriresti ad un esordiente con un manoscritto (che lui ritiene) di valore?
Conta chi compra, non chi vende. Il valore lo fa il mercato. Fino a che non te lo legge o chiede nessuno, il manoscritto non "vale" un fico secco. Bisogna farlo circolare il più possibile.
E la decima riscrittura vale più della prima scrittura. Consiglierei di leggere Vincenzo Cerami, "Consigli a un giovane scrittore", Einaudi, 1996 e poi Dumas padre.
La seconda parte sarà pubblicata il 23 Giugno.
Avete qualche domanda da porre a Paolo? Scommetto che sarà ben felice di rispondere!

18 marzo 2008

Investigazioni personali: interrogare

Questo articolo fa parte della serie Investigazioni Personali, leggili tutti.

Pensate ad un mondo dove si dica solo la verità. Ci riuscite?
A me viene, inevitabilmente, in mente l'atmosfera creata in alcune puntate della serie di Star Trek. Un mondo ovattato e senza sorprese. Ho controllato, una puntata con un mondo del genere non esiste.
L'umanità mente regolarmente. Mente consapevolmente in molte occasioni, ma in molte altre afferma cose non vere per errore. Tecnicamente non è mentire. Ma in entrambi i casi l'investigatore alle prese con un interrogatorio deve riuscire a districarsi anche in queste situazioni.
Il video che vi propongo oggi affronta proprio le tecniche da usare durante un interrogatorio.




VideoJug: Interview And Interrogation

Per aiutare l'investigatore in questi compiti hanno messo a punto la macchina della verità. Anche se è accettata solo in alcuni Stati e molto criticata in altri, questo non vi impedirà di utilizzarla per scoprire le vere intenzioni del vostro nuovo genero (Ti presento i miei, Ben Stiller, 2000).
Tutt'altra cosa è la lettura del pensiero. Potete tentare con la telepatia spiegata in 12 lezioni in un libro (mha!). Oppure potete scommettere sulla tecnologia: lo Scanner Cerebrale è un progetto di ricerca che vuole realizzare una macchina per leggere il pensiero (anche se potrebbe trovare anche altri utilizzi, più immediati e più utili).

Noi che siamo interessati ad un aspetto più ludico della cosa possiamo arrivare anche a considerare le tecniche viste nel videogame il Padrino, dove il protagonista userà metodi persuasivi davvero convincenti.
Purtroppo certe tecniche vengono davvero impiegate in contesti particolari (Abu Ghraib) e sembra che la gente preferisca ignorare la cosa. Esempi ce ne sono tanti, ma quando a farlo è il paese che vuole "portare la democrazia" la cosa dovrebbe farci saltare giù dalle sedie.
Torniamo ludici. Impossibile non ricordare gli interrogatori del tenente Colombo e quelli del dottor Quincy e anche quello subito dal poliziotto ne "Le Jene" (Tarantino) e l'intervista doppia delle Jene. L'interrogatorio ha ispirato anche Paolo Calabresi che racconta le sue imprese come se ne stesse subendo uno. Su Calabresi dovremo per forza parlarne più avanti.

Appuntamento a martedì prossimo sull'argomento: evitare di essere spiati.
Abbiamo parlato di: spiare
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13 febbraio 2008

Talent Scout: "GentidiGirgenti" di Giuseppe Sardo

Qualche giorno fa ho letto un racconto, a dire la verità ne ho letto solo le prime 13 pagine. Mi sono trovato completamente immerso in una storia "senz'acqua"!
Si tratta di Genti di Girgenti, pubblicato su un blog ed in attesa di editore. Ho avuto la fortuna di potere intervistare (via mail) l'autore: Giuseppe Sardo.
Quindi ora indosso la coppola del talent scout e passo alle domande.

T.S.: Ho letto con molto piacere le prime 13 pagine di "Genti di Girgenti"

G.S.: Grazie per aver letto il mio racconto.

T.S.: Ho notato la divisione in pagine, si tratta di un lavoro originale o si tratta di una scansione di un libro esistente (di cui non trovo traccia però)? (la domanda è obbligatoria in un mondo di plagi n.d.r.)

G.S.: Si tratta di un lavoro originale. La divisione in pagine, altro non è che la divisioni in capitoli che nel blog sono volutamente brevi ma che in previsione di una pubblicazione cartacea, avranno maggiore sviluppo senza snaturare gli eventi che narrano un racconto di pura fantasia

T.S.: Sono felice di sentirmelo dire. Perché pubblicarlo in un blog? Non hai trovato spazio nell'editoria tradizionale?

G.S.: Ho provato a contattare vari editori ma non ho ricevuto risposta. Queste non risposte, motivano la scelta di mettere tutto sul blog, con l'intento di trovare qualcuno che curiosando e leggendo ci creda.

T.S.: a proposito potresti leggere Non è bene inviar manoscritti di Umbero Eco.
Le vicende narrate sono pura fantasia? E' storicamente attendibile? E' stata fatta una ricostruzione?


G.S.: E' ispirato da alcuni riferimenti temporali realmente accaduti.
es. Carmelo Masalà emigrato in Germania altro non è che mio nonno che al ritorno prese in gestione un edicola e non l'albergo del sole come nel racconto

T.S.: Nelle prime pagine vengono raccontate le vicende di 3 generazioni (se non sbaglio) della famiglia Masalà, d'accordo che acqua non ce n'è, ma questa fonte si esaurirà in un racconto breve o ...?

G.S.: La scarsa quantità d'acqua è citata puramente come metafora umoristica. Pertanto, non influirà sulla durata del racconto.

T.S.: Il resto della storia sarà pubblicato sullo stesso blog oppure, ad un certo punto, per conoscere il finale, dovremo andare "a cercarcelo"?

G.S.: Sarò io a fartelo "trovare". Presumibilmente, si pubblicherò sul blog.

T.S.: Si tratta del primo lavoro? Ha già pubblicato altro? dove/come? O semplicemente altri lavori sono in attesa di un editore?

G.S.: GentidiGirgenti è il mio primo lavoro letterario. Ho varie bozze del proseguimento e del finale. Intanto è congelato

T.S.: Ma il fatto che è "congelato" significa che non pubblicherai altri capitoli sul blog?

G.S.: deciderò in un futuro non vicino (entro quest'anno) perché attualmente il mio tempo e attenzioni sono rivolte verso un progetto imprenditoriale che ho svilupato e del quale sono arrivato all'ultimo step: ovvero la concretizzazione commerciale. Se vuoi dare un occhiata http://pubbliself.myblog.it

T.S.: hai pensato a pubblicarlo in maniera indipendente sul web? lulu.com in testa, ma magari basandoti su forme alternative di business? a me vengono in mente donazioni e pubblicità. Sono certo che esperti di marketing potrebbero avere idee diverse e innovative e ben più efficaci.

G.S.: Le emozioni che ho provato nel raccontare.., mi hanno "distratto" dall'aspetto business.
Ho sempre sperato in un talent scout. La tua domanda mi da lo spunto per chiederti qualche suggerimento approfondito al riguardo. Un eventuale successo di business, lo condividerei con te. Prima persona a crederci!

T.S.: Non mancheranno altri apprezzamenti, vedrai. Cosa ci riserva il resto della storia? Inutile dire che io ne vorrei leggere ancora. Approfondirai le tematiche "gialle" e investigative nelle pagine che verranno?

G.S.: L'impronta "multicolore" ne fa un racconto completo. Non escludo di approfondire le tematiche gialle.

T.S.: Non pensi che la pubblicazione sul blog potrebbe rappresentare un problema per la futura (sperata) pubblicazione cartacea?

G.S.: Si. Il blog può rappresentare un opportunità così come un limite. Vedremo. Penso, oltre che un libro, ne verrebbe fuori anche un film-fiction che racconterebbe lo spaccato degli ultimi 50anni di storia di una classica media famiglia e media società Siciliana.

T.S.: c'è una domanda che vuoi farti? fattela e dacci la risposta :-)

G.S.: Sono l'erede di Camilleri? no non farò lo scrittore, non è quello a cui aspiro. Però in merito a GentidiGirgenti sono convinto che la multicolorità dei vari percorsi di vita narrati, lo stile personale (con metafore e nuovi neologismi), sono caratteristiche degne del migliore Camilleri.

T.S.: grazie per essere stato così gentile, spero vorrai farci sapere quando pubblicherai il tuo libro. Intanto ti saluto aspettando altre pagine sul tuo blog.

G.S.: Non mancherò. Nel contempo ti chiedo suggerimenti per il suddetto aspetto business.

T.S.: Non sono un esperto di business su web, ma conosco qualcuno che potrebbe darti qualche dritta, magari passerà a leggere questa pagina.
A questo punto mi resta solo di fare gli auguri a Giuseppe, sia per il suo romanzo che per gli altri suoi progetti.

Ora tocca a voi: avete altre domande da porgere? Vi è piaciuto quanto ha già pubblicato? Siete un editore e volete rispondere all'appello di Giuseppe? Siete esperti di marketing e volete offrire qualche suggerimento? Siete scrittori e volete segnalarmi il vostro nuovo lavoro?

17 ottobre 2007

Ars Ludica intervista a Roberto Genovesi

Roberto Genovesi è un giornalista, uno sceneggiatore, un autore e anche un docente di Game Design e Ludologia presso la Link Campus University di Malta. A parte il fatto che cercherò il materiale didattico delle lezioni di Genovesi e che mi piacerebbe sostenere un esame su Doom, vi informo che possiamo leggere una recente e breve, ma ben fatta, intervista condotta da Emack della redazione di Ars Ludica

Al feed di Ars Ludica mi abbono subito subito, dal primo assaggio mi pare di capire che ne vale la pena!