(foto di Dustin Holmes)
Brevetti, brevetti, brevetti!
Ogni cosa che viene "inventata" deve essere brevettata.
Il brevetto assicura un legame tipo genitore-figlio (inventore-invenzione) indissolubile, chi vi rinuncerebbe?
Io trovo molto interessante spulciarli ogni tanto, per trovare quelli più utili al mondo dell'investigazione.
Oggi mi salta all'occhio questo (segnalato da New Scientist) in cui si afferma che illuminando con opportune sorgenti di luce un campione di materiale si può stabilire se contiene dell'esplosivo. I tecnici mi perdoneranno la semplificazione.
Il bello è che il brevetto permetterebbe di costruire un aggeggio piccolo abbastanza da meritarsi un posto nel furgoncino del bravo investigatore. Per garantire la sicurezza prima di tutto, ma certamente anche nelle indagini potrebbe trovare delle utili applicazioni.
Solo che quando l'ho virtualmente poggiato sul mio furgoncino (virtuale) ho notato un altro attrezzo del mestiere: l'analizzatore di cibo.
Ma non vi sembrano proprio molto molto (troppo) simili?
30 maggio 2008
26 maggio 2008
21 maggio 2008
Un audiolibro giallo
Racconti gialli, in giro per la rete ne potete trovare tanti, ma pochi sono quelli da ascoltare. Una bella iniziativa questa del Progetto Babele. Farà felici quelli che non possono leggere o sono troppo pigri per sfogliare una pagina dietro l'altra, ma possono essere una ottima cosa anche per quelli che a fine giornata hanno occhi troppo stanchi per impegnarli nella lettura, ma vogliono lo stesso farsi raccontare una storia.
Ecco l'incipit di Nick Slade racconto giallo di Marco Roberto Capelli (fondatore di PB), pubblicato su Progetto Babele e quindi ascoltabile:
Altri gialli li potete trovare segnalati nella mia rassegna blog (tenuta grazie agli elementi condivisi di google reader), ma non sono audiolibri.
Conoscete altri siti in cui trovare audiolibri? possibilmente gialli!!
Ecco l'incipit di Nick Slade racconto giallo di Marco Roberto Capelli (fondatore di PB), pubblicato su Progetto Babele e quindi ascoltabile:
Nell’ambiente, ovviamente sapete di che ambiente sto parlando, tutti lo conoscevano come Sloppy Joe, e per capire il perché bastava guardarlo. Ma credo si chiamasse Joe Smith, o qualche cosa del genere. In ogni caso, non fu facile trovarlo. Eppure, se ne stava lì, sporco ed immobile, seduto con gli occhi sbarrati su quella schifosa panchina del parco. La testa gettata all'indietro, le gambe tese ed il cappello storto. Gli scostai la giacca, c'era un piccolo foro sulla camicia sudicia proprio all'altezza del cuore. Qualcuno era arrivato all'appuntamento prima di me ed aveva fatto un buon lavoro, appena un anello di sangue ed una bruciatura sulla stoffa.Nella folta sezione degli audiolibri di PB c'è solo questo giallo, purtroppo.
Altri gialli li potete trovare segnalati nella mia rassegna blog (tenuta grazie agli elementi condivisi di google reader), ma non sono audiolibri.
Conoscete altri siti in cui trovare audiolibri? possibilmente gialli!!
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Capelli,
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scittura
Feti nel congelatore: Sindrome di Medea (Ultima parte)
Ricapitolando, il Mito greco narra di Medea che per vendetta nei confronti del marito uccide i propri figli.
Nella realtà la “Sindrome di Medea” presenta esattamente le stesse caratteristiche, pur avendo di base una madre che, di solito, è sofferente dal punto di vista psicologico - psichiatrico.
Queste donne, quando la relazione “di coppia” diventa ostile, utilizzano il figlio come “oggetto” per far soffrire il proprio compagno, cioè il padre.
Si può avere il caso di un omicidio singolo, di massa (con diversi figli uccisi insieme), oppure, seriale, (se i figli sono uccisi in momenti diversi fra loro).
La cronaca e i testi più specifici ricordano i casi di Ellen Etheridge del 1913 in Texas (uccise 4 figli) e Martha Ann Johnson 1977-1982 in Georgia (anche lei uccise 4 figli). A volte figli possono essere usati come arma di ricatto nei confronti del coniuge per non essere abbandonate e per vendetta per i torti subiti dallo stesso.
In Italia, possiamo ricordare Apollonia Angiulli che a Ostia, nel febbraio 1988, annega nella vasca da bagno di casa, due dei suoi tre figli, di 1 e 5 anni. Racconta e convince la polizia che si è trattato di incidente e non desta nessun sospetto. Ma quando il 9 marzo 1991, muore nello stesso modo il terzo figlio di 8 mesi, la Angiulli tenta il suicidio, viene salvata e arrestata. Indagini più approfondite scoprirono che la relazione coniugale della Angiulli era molto critica e l’uccisione dei figli era un “modo di attirare la attenzione del partner”.
Alla Angiulli è stata riconosciuta una parziale infermità mentale e la donna non è mai entrata in carcere né in ospedale psichiatrico.
Cosa c’è di più sconvolgente di una madre che uccide i propri figli?
L’immaginario collettivo non rimane tanto inorridito quanto davanti a notizie di questo genere. La “madre” è da sempre, (e secondo il mio modesto parere, lo sarà sempre) percepita dalla collettività come figura “contenitiva”, ed è difficile, pertanto, pensare a lei come a un soggetto che “toglie” la vita. Nessuna morale religiosa. E’ vero, anche i padri uccidono, non sporadicamente purtroppo, ma non sconvolgono tanto quanto se a farlo è una madre, questo perchè la figura materna è “generatrice”, per eccellenza.
Quando una madre uccide, nella maggior parte dei casi lo fa verso figli molto piccoli di età, possiamo parlare, infatti, di infanticidio (0-3 anni circa), ed è proprio questo il dato che desta orrore. Anche se i padri possono rendersi autori di un reato uguale, (generalmente) le vittime, ovvero i figli, sono più grandi, probabilmente in età adolescenziale, periodo di ribellione del figlio che vede la possibile “messa in discussione” del ruolo paterno\genitoriale. Ovviamente questo non giustifica assolutamente la realizzazione del reato, ma è solo una chiave di lettura della tipologia del reato in sé.
In questi casi la famiglia è come un “quadro” di una galleria dell’orrore, di quelli che non vorremmo mai venissero esposti, nel quale l’unico “punto di fuga” è tecnicamente quello della prospettiva, e non quello della vittima alla quale non è riservata nessuna “via di fuga”.
Nella realtà la “Sindrome di Medea” presenta esattamente le stesse caratteristiche, pur avendo di base una madre che, di solito, è sofferente dal punto di vista psicologico - psichiatrico.
Queste donne, quando la relazione “di coppia” diventa ostile, utilizzano il figlio come “oggetto” per far soffrire il proprio compagno, cioè il padre.
Si può avere il caso di un omicidio singolo, di massa (con diversi figli uccisi insieme), oppure, seriale, (se i figli sono uccisi in momenti diversi fra loro).
La cronaca e i testi più specifici ricordano i casi di Ellen Etheridge del 1913 in Texas (uccise 4 figli) e Martha Ann Johnson 1977-1982 in Georgia (anche lei uccise 4 figli). A volte figli possono essere usati come arma di ricatto nei confronti del coniuge per non essere abbandonate e per vendetta per i torti subiti dallo stesso.
In Italia, possiamo ricordare Apollonia Angiulli che a Ostia, nel febbraio 1988, annega nella vasca da bagno di casa, due dei suoi tre figli, di 1 e 5 anni. Racconta e convince la polizia che si è trattato di incidente e non desta nessun sospetto. Ma quando il 9 marzo 1991, muore nello stesso modo il terzo figlio di 8 mesi, la Angiulli tenta il suicidio, viene salvata e arrestata. Indagini più approfondite scoprirono che la relazione coniugale della Angiulli era molto critica e l’uccisione dei figli era un “modo di attirare la attenzione del partner”.
Alla Angiulli è stata riconosciuta una parziale infermità mentale e la donna non è mai entrata in carcere né in ospedale psichiatrico.
Cosa c’è di più sconvolgente di una madre che uccide i propri figli?
L’immaginario collettivo non rimane tanto inorridito quanto davanti a notizie di questo genere. La “madre” è da sempre, (e secondo il mio modesto parere, lo sarà sempre) percepita dalla collettività come figura “contenitiva”, ed è difficile, pertanto, pensare a lei come a un soggetto che “toglie” la vita. Nessuna morale religiosa. E’ vero, anche i padri uccidono, non sporadicamente purtroppo, ma non sconvolgono tanto quanto se a farlo è una madre, questo perchè la figura materna è “generatrice”, per eccellenza.
Quando una madre uccide, nella maggior parte dei casi lo fa verso figli molto piccoli di età, possiamo parlare, infatti, di infanticidio (0-3 anni circa), ed è proprio questo il dato che desta orrore. Anche se i padri possono rendersi autori di un reato uguale, (generalmente) le vittime, ovvero i figli, sono più grandi, probabilmente in età adolescenziale, periodo di ribellione del figlio che vede la possibile “messa in discussione” del ruolo paterno\genitoriale. Ovviamente questo non giustifica assolutamente la realizzazione del reato, ma è solo una chiave di lettura della tipologia del reato in sé.
In questi casi la famiglia è come un “quadro” di una galleria dell’orrore, di quelli che non vorremmo mai venissero esposti, nel quale l’unico “punto di fuga” è tecnicamente quello della prospettiva, e non quello della vittima alla quale non è riservata nessuna “via di fuga”.
GM
20 maggio 2008
Computer Forensic Game 2008
L'ufficio informatico che ho incluso nel gioco mad4murder ha il compito di esaminare tutte quelle prove che hanno a che fare con l'informatica. Nella realtà queste attività si chiamano "Computer Forensic".
In Italia esiste un bel gruppo che si occupa di queste tematiche: il Computer Forensic Italy, attivo e competente.
Se vi interessa approfondire queste tematiche DOVETE parlare con loro.
Oltre a spiegare tecniche e segreti dei dati che vi portate appresso hanno anche organizzato un gioco (dannata concorrenza!! ^_^).
Ovviamente si tratta di un gioco "tecnico": i non informatici non lo considererebbero un gioco. Data l'immagine dei dati contenuti in una chiavetta usb appartenente ad un terrorista, si devono estrarre tutte le informazioni in essa contenute. Non è una cosa banale: avremo a che fare con nascondigli di armi, ordigni, obiettivi, fiancheggiatori, il tutto nascosto dietro password, cifrature e file semi cancellati.
Il gioco si è concluso e così potete andare a esaminare la soluzione, altamente istruttiva.
Nel ringraziare gli organizzatori ed in particolare Denis Frati, per averlo organizzato, vorrei invitarli a non abbattersi. Dovete essere orgogliosi di quello che avete fatto, in futuro farete ancora meglio. Inoltre portare avanti un progetto non è mai semplice ... ed io, nel mio piccolo, lo so.
In Italia esiste un bel gruppo che si occupa di queste tematiche: il Computer Forensic Italy, attivo e competente.
Se vi interessa approfondire queste tematiche DOVETE parlare con loro.
Oltre a spiegare tecniche e segreti dei dati che vi portate appresso hanno anche organizzato un gioco (dannata concorrenza!! ^_^).
Ovviamente si tratta di un gioco "tecnico": i non informatici non lo considererebbero un gioco. Data l'immagine dei dati contenuti in una chiavetta usb appartenente ad un terrorista, si devono estrarre tutte le informazioni in essa contenute. Non è una cosa banale: avremo a che fare con nascondigli di armi, ordigni, obiettivi, fiancheggiatori, il tutto nascosto dietro password, cifrature e file semi cancellati.
Il gioco si è concluso e così potete andare a esaminare la soluzione, altamente istruttiva.
Nel ringraziare gli organizzatori ed in particolare Denis Frati, per averlo organizzato, vorrei invitarli a non abbattersi. Dovete essere orgogliosi di quello che avete fatto, in futuro farete ancora meglio. Inoltre portare avanti un progetto non è mai semplice ... ed io, nel mio piccolo, lo so.
18 maggio 2008
Tequila Surprise di Gabriella Aguzzi
Durante un viaggio organizzato, mentre si sosta alla Devil’s Cliff Inn bloccati dal maltempo, in un paese sperduto della Scozia, un uomo viene avvelenato in pubblico con un cocktail preparato dal suo più caro amico.Inizia così “Tequila Surprise”, il nuovo Murder Party di Gabriella Aguzzi con il quale domenica 1 giugno si inaugura la serie di “Aperitivi con delitto” a cura del Club USS Leonardo, presso la UESM-Casa dei Giochi di Milano (via Sant’Uguzzone 8-MM1 Villa San Giovanni), ore 18.00.
Il pubblico si improvviserà detective e nel corso della serata avrà modo di ispezionare la scena alla ricerca di indizi e di interrogare i sospetti, trascinato in uno spettacolo interattivo che ha al suo centro un mistero da risolvere. “Tequila Surprise” inizierà con un antefatto in forma di flash back per proseguire poi con una serrata indagine.
L’ingresso è 7 euro, con prima consumazione inclusa. L’inizio del gioco è alle ore 18.00 con una durata di circa tre ore.
Per informazioni e prenotazioni: info@ussleonardo.net
Conoscete altri eventi legati ai giochi ed ai gialli? Ci saranno Murder Parties nella tua città? Giocate libere a Cluedo? Feste a tema? Serate gialle in libreria?
Segnalacelo!!
17 maggio 2008
I Taxi della notte si tingono di giallo
I Taxi della notte si tingono di giallo e invece Milano si tinge di nero.
Non si tratta di nuove forme di manifestazione del dissenzo dei taxisti Milanesi, ma di una novità editoriale.
Martedi 20 Maggio alle 18:15 presso la "LIbreria del Corso", in Corso Buenos Aires 49/51 sarà presentata "Milano Nera Web press". Una nuova rivista che si occuperà di letteratura gialla e nera che sarà distribuita gratuitamente in tutte le librerie d'Italia. In occasione della presentazione i taxi milanesi ne avranno una copia a disposizione dei clienti.
Un ottimo modo per passare il tempo mentre vi accompagnano a casa, se non siete ipnotizzati, ne ossessionati, dai numerini del tassametro.
Il primo numero è comunque già disponibile in versione pdf.
Un augurio a Paolo Roversi per la sua nuova avventura! (Mannaggia, per un pelo non ha scritto un post per mad4murder, ma io ancora ci spero!)
Se qualche nostro lettore volesse raccontarci quello che succederà, avrà spazio tra queste pagine!
Non si tratta di nuove forme di manifestazione del dissenzo dei taxisti Milanesi, ma di una novità editoriale.
Martedi 20 Maggio alle 18:15 presso la "LIbreria del Corso", in Corso Buenos Aires 49/51 sarà presentata "Milano Nera Web press". Una nuova rivista che si occuperà di letteratura gialla e nera che sarà distribuita gratuitamente in tutte le librerie d'Italia. In occasione della presentazione i taxi milanesi ne avranno una copia a disposizione dei clienti.
Un ottimo modo per passare il tempo mentre vi accompagnano a casa, se non siete ipnotizzati, ne ossessionati, dai numerini del tassametro.
Il primo numero è comunque già disponibile in versione pdf.
Un augurio a Paolo Roversi per la sua nuova avventura! (Mannaggia, per un pelo non ha scritto un post per mad4murder, ma io ancora ci spero!)
Se qualche nostro lettore volesse raccontarci quello che succederà, avrà spazio tra queste pagine!
16 maggio 2008
In chat con un grafico
Se siete iscritti al twitter di mad4murder sapete già che cerco costantemente grafici. Purtroppo senza esiti positivi.
In questa ricerca, pochi giorni fa, mi è capitato anche questo:
Io sono un web developer. Lo sono perché lavoro in questo campo da anni.
Facendo mad4murder ho solo allargato il mio spettro di conoscenze: ho impiegato le mie capacità in qualche cosa che non avevo mai fatto, un gioco web. Proprio per l'ottica con cui è nato mad4murder su questo progetto non voglio trarre profitto, il codice è Open Source ed è aperto alle idee e alle collaborazioni di tutti, gli inviti in questo blog si ripetono abbastanza spesso, forse troppo.
Quindi quando mi sento dire che voglio sfruttare il lavoro altrui, mi girano.
Semplice, ma a quanto pare è allo stesso tempo è un concetto difficile.
Forse dovrei cambiare rotta, decidere di farlo diventare un progetto commerciale, ficcare in queste pagine gli annunci google e pensare ad una forma di business per il gioco ed alla redistribuzione degli utili.
... ma non mi va.
In questa ricerca, pochi giorni fa, mi è capitato anche questo:
mad4murder: ciaoNon ho nulla contro Lauryn e so benissimo che poche righe di chat non esprimono il pensiero di una persona. Però non sono d'accordo e lo voglio dire.
mad4murder: sto cercando un grafico per un gioco web senza fini di lucro
mad4murder: intuisci subito che anche il grafico che cerco non deve avere fini di lucro
mad4murder: potrebbe servire come palestra o come trampolino (quando il gioco raggiungera' la maturita' e il pubblico)
lauryn: ciao
mad4murder: ciao ... pensavo non ci fossi
mad4murder: e stavo lasciando il messaggio
lauryn: non accettiamo annunci del genere purtroppo
lauryn: ero presa
mad4murder: posso chiederti come mai non li accettate?
lauryn: perchè siamo "contrari" al lavoro sfruttato :D
lauryn: non è cosa da poco il lavoro che chiedi
mad4murder: perdonami, non si tratta di lavoro sfruttato
lauryn: e se uno è bravo si fa un nome in altri modi :P
lauryn: se no va a fare uno stage
lauryn: in una grande azienda
lauryn: lì fa esperienza e può anche permettersi di non essere pagato :)
mad4murder: ho capito
lauryn: siamo di questa idea noi :P
lauryn: perdonaci
mad4murder: fa nulla
mad4murder: grazie
mad4murder: ciao
lauryn: ciao a presto
Io sono un web developer. Lo sono perché lavoro in questo campo da anni.
Facendo mad4murder ho solo allargato il mio spettro di conoscenze: ho impiegato le mie capacità in qualche cosa che non avevo mai fatto, un gioco web. Proprio per l'ottica con cui è nato mad4murder su questo progetto non voglio trarre profitto, il codice è Open Source ed è aperto alle idee e alle collaborazioni di tutti, gli inviti in questo blog si ripetono abbastanza spesso, forse troppo.
Quindi quando mi sento dire che voglio sfruttare il lavoro altrui, mi girano.
sfrut|tà|reQuindi io non sfrutto nessuno, proprio perché non traggo profitto.
2 fig., trarre profitto da una prestazione d’opera altrui senza offrire un’adeguata remunerazione: s. i propri dipendenti, il lavoro altrui
Semplice, ma a quanto pare è allo stesso tempo è un concetto difficile.
Forse dovrei cambiare rotta, decidere di farlo diventare un progetto commerciale, ficcare in queste pagine gli annunci google e pensare ad una forma di business per il gioco ed alla redistribuzione degli utili.
... ma non mi va.
15 maggio 2008
Il primo anno di mad4murder
Un anno fa presentavo mad4murder sul blog
preferisco non fare bilanci, anche se c'è da dire che sono contento di come il progetto iniziale si è "evoluto".
Grazie a tutti quelli che hanno partecipato, ci hanno creduto o semplicemente sono passati di qua.
Grazie in particolare a GM che ha deciso di arricchire con i suoi post questo blog che spero si farà sempre più interessante.
La strada da fare è ancora tanta ... mi farà piacere percorrerla insieme a voi.
preferisco non fare bilanci, anche se c'è da dire che sono contento di come il progetto iniziale si è "evoluto".
Grazie a tutti quelli che hanno partecipato, ci hanno creduto o semplicemente sono passati di qua.
Grazie in particolare a GM che ha deciso di arricchire con i suoi post questo blog che spero si farà sempre più interessante.
La strada da fare è ancora tanta ... mi farà piacere percorrerla insieme a voi.
Feti nel congelatore: chi è Medea? (parte 1)
(per un disguido tecnico questo articolo è stato ritirato, rieccolo. Perdonateci)
Avrete letto tutti, o quantomeno sentito al telegiornale, la recente notizia quasi “inverosimile” proveniente da Wenden – Germania, di tre feti ritrovati nel congelatore […]. Le indagini sono in corso e non possiamo ovviamente entrare nel merito, di certo ognuno di noi si è fatto una opinione e anch’io, da studiosa del crimine, non ho potuto fare a meno di collegare l’evento criminoso alla “Sindrome di Medea”. Prima di contribuire con alcune mie riflessioni, per tutti gli appassionati e per tutte le persone che volessero saperne di più, vorrei sinteticamente introdurre il Mito di Medea. Considerate che spesso la Psicologia, riprende dalla Mitologia greca molti personaggi per “spiegare” la natura del fenomeno, in riferimento, appunto, alla storia del personaggio in questione. Basti pensare al “Complesso di Edipo”, oppure alla sua corrispondente femminile “Elettra”.Medea è figlia di Eeta, re della Colchide, che significa "astuzie, scaltrezze", infatti la tradizione la descrive come una maga dotata di poteri addirittura divini. Quando Giasone arriva in questa terra insieme agli Argonauti alla ricerca del Vello d'oro, lei se ne innamora perdutamente. A tal punto che per aiutarlo arriva ad uccidere il fratello Absirto, spargendone i resti dietro di sé dopo essersi imbarcata sulla nave insieme al suo amato, divenuto suo marito. Il padre di Medea dovendo raccogliere le membra del figlio, non riesce a raggiungere la spedizione di Giasone, e gli Argonauti tornano a Corinto con il Vello d'Oro.
Dopo dieci anni, però, Creonte, re della città, vuole dare sua figlia Glauce in sposa a Giasone, dandogli la possibilità di successione al trono. Giasone accetta, abbandonando così sua moglie Medea.
Vista l'indifferenza di Giasone di fronte alla disperazione della moglie, Medea medita una tremenda vendetta: fingendosi rassegnata, manda in dono un mantello alla giovane Glauce, la quale, non sapendo che il dono è pieno di veleno, lo indossa e muore fra dolori strazianti. Anche il padre Creonte, corso in aiuto, toccando il mantello muore.
Ma la vendetta di Medea non finisce qui. Secondo la tragedia di Euripide, per assicurarsi che Giasone non abbia discendenza, uccide i figli avuti con lui e ne divora le carni: il dolore per la perdita porta Giasone al suicidio. La maggior parte degli storici greci del tempo di Euripide, tuttavia ricorda che i figli di Medea, che ella non riuscì a portare con sé, furono uccisi dagli abitanti di Corinto per vendetta.
Fuggita ad Atene, a bordo del carro del Sole, Medea sposa Egeo, dal quale ha un figlio: Medo. A lui Medea vuole lasciare il trono di Atene, finché Teseo non giunge in città. Egeo ignora che Teseo sia suo figlio, e Medea, che vede ostacolati i suoi piani per Medo, suggerisce al marito di uccidere il nuovo venuto durante un banchetto. Ma all'ultimo istante Egeo riconosce suo figlio, e Medea è costretta a fuggire di nuovo.
Torna nella Colchide, dove si ricongiunge e si riappacifica con il padre Eete.
Dopo dieci anni, però, Creonte, re della città, vuole dare sua figlia Glauce in sposa a Giasone, dandogli la possibilità di successione al trono. Giasone accetta, abbandonando così sua moglie Medea.
Vista l'indifferenza di Giasone di fronte alla disperazione della moglie, Medea medita una tremenda vendetta: fingendosi rassegnata, manda in dono un mantello alla giovane Glauce, la quale, non sapendo che il dono è pieno di veleno, lo indossa e muore fra dolori strazianti. Anche il padre Creonte, corso in aiuto, toccando il mantello muore.
Ma la vendetta di Medea non finisce qui. Secondo la tragedia di Euripide, per assicurarsi che Giasone non abbia discendenza, uccide i figli avuti con lui e ne divora le carni: il dolore per la perdita porta Giasone al suicidio. La maggior parte degli storici greci del tempo di Euripide, tuttavia ricorda che i figli di Medea, che ella non riuscì a portare con sé, furono uccisi dagli abitanti di Corinto per vendetta.
Fuggita ad Atene, a bordo del carro del Sole, Medea sposa Egeo, dal quale ha un figlio: Medo. A lui Medea vuole lasciare il trono di Atene, finché Teseo non giunge in città. Egeo ignora che Teseo sia suo figlio, e Medea, che vede ostacolati i suoi piani per Medo, suggerisce al marito di uccidere il nuovo venuto durante un banchetto. Ma all'ultimo istante Egeo riconosce suo figlio, e Medea è costretta a fuggire di nuovo.
Torna nella Colchide, dove si ricongiunge e si riappacifica con il padre Eete.
Questo è il racconto mitologico e la realtà, spesso, è ancora più agghiacciante, le riflessioni nella seconda parte.
La seconda parte verrà pubblicata lunedì p.v., a presto e buona lettura.
GM14 maggio 2008
Gioco inedito per Lucca Comics & Games
Oggi ho dato una nuova guardata al bando di partecipazione ed ho scoperto che le belle carte che ha fatto Rita rischiano la "Menzione speciale al gioco dai migliori aspetti grafici e artistici".
Il regolamento è conciso, infatti sta tutto in 2 pagine incluso un prospetto degli effetti delle carte ... certo mancano ancora gli esempi e qualche variante che abbiamo in mente, ma non credo che supereremo le 3 pagine. Il gioco è semplice, tanto che mio figlio Riccardo (6 anni) ci gioca bene; inoltre è appassionante tanto che anche i cuginetti hanno voglia di rigiocarlo.
Insomma quest'anno vinciamo tutto noi!!
Ovviamente si fa per ridere, ma ci divertiamo parecchio e anche quando abbiamo festeggiato 7 brevi ed intensi anni di matrimonio ne abbiamo parlato, pur avendo molte altre cose da dirci.
L'anno scorso ho presentato un gioco un po' macchinoso e la giuria ha deciso di esprimersi così
Potete trovare le recensioni di tutti i giochi dell'edizione passata qui.
Il regolamento è conciso, infatti sta tutto in 2 pagine incluso un prospetto degli effetti delle carte ... certo mancano ancora gli esempi e qualche variante che abbiamo in mente, ma non credo che supereremo le 3 pagine. Il gioco è semplice, tanto che mio figlio Riccardo (6 anni) ci gioca bene; inoltre è appassionante tanto che anche i cuginetti hanno voglia di rigiocarlo.
Insomma quest'anno vinciamo tutto noi!!
BOOOMMM!
Ovviamente si fa per ridere, ma ci divertiamo parecchio e anche quando abbiamo festeggiato 7 brevi ed intensi anni di matrimonio ne abbiamo parlato, pur avendo molte altre cose da dirci.
L'anno scorso ho presentato un gioco un po' macchinoso e la giuria ha deciso di esprimersi così
La maledizione del TempioSono stati molto diplomatici e li ringrazio anche per avere superato l'impatto negativo dovuto all'aspetto delle carte da gioco ... davvero brutte!
Meccanismi da roleplaying game, che mal si adattano ad un gioco di carte.
Potete trovare le recensioni di tutti i giochi dell'edizione passata qui.
13 maggio 2008
Marco Travaglio nella bufera
Travaglio non se ne fa scappare una, ed io sono contento che lo faccia.
Spero che possa farlo a lungo e che insieme alla scomparsa dei fatti non facciano scomparire anche lui ... non necessariamente una sparizione fisica, ma basterebbe quella mediatica. Lui è uno di quelli che rischiano.
Giungo in ritardo sulla discussione sul web, ma ho aspettato di potere vedere interamente la puntata di "Che tempo che fa" in cui era ospite. Devo ringraziare il curatore di vivamarcotravaglio per averla messa insieme.
Adesso posso dire che Fazio me lo ricordavo meglio, ma dovete capire: è periodo di precariato e nessuno può rischiare di perdere il posto. Perdonato Fazio, passiamo oltre.
Travaglio contraddistinto dalla sua solita flemma ha detto quello che voleva dire. Fatti conditi da opinioni personali (più i primi; parlando, inevitabilmente, uno ci mette dentro anche i secondi).
La mia conclusione è che comincio ad essere stufo del fairplay formale e dei giornalisti super partes e addomesticati. Quello del "non si fanno i nomi", del "manca la controparte" e altre bojate.
A cosa serve? a smorzare i toni negativi? Ma io i toni negativi voglio sentirli tutti, conoscerli tutti, ricordarli tutti!!
...
Arrivato a questo punto del ragionamento ho avuto paura, stavo per dire che è meglio il giornalismo nettamente schierato, come quello di Emilio Fede.
Non ci sarebbe niente di male in un sistema davvero plurale di informazione.
Ma meno male che non l'ho detto. O_o
Lasciamo perdere e facciamoci 4 risate con le belle strofe di Cabaret Bisanzio ... io ancora rido!!
Spero che possa farlo a lungo e che insieme alla scomparsa dei fatti non facciano scomparire anche lui ... non necessariamente una sparizione fisica, ma basterebbe quella mediatica. Lui è uno di quelli che rischiano.
Giungo in ritardo sulla discussione sul web, ma ho aspettato di potere vedere interamente la puntata di "Che tempo che fa" in cui era ospite. Devo ringraziare il curatore di vivamarcotravaglio per averla messa insieme.
Adesso posso dire che Fazio me lo ricordavo meglio, ma dovete capire: è periodo di precariato e nessuno può rischiare di perdere il posto. Perdonato Fazio, passiamo oltre.
Travaglio contraddistinto dalla sua solita flemma ha detto quello che voleva dire. Fatti conditi da opinioni personali (più i primi; parlando, inevitabilmente, uno ci mette dentro anche i secondi).
La mia conclusione è che comincio ad essere stufo del fairplay formale e dei giornalisti super partes e addomesticati. Quello del "non si fanno i nomi", del "manca la controparte" e altre bojate.
A cosa serve? a smorzare i toni negativi? Ma io i toni negativi voglio sentirli tutti, conoscerli tutti, ricordarli tutti!!
...
Arrivato a questo punto del ragionamento ho avuto paura, stavo per dire che è meglio il giornalismo nettamente schierato, come quello di Emilio Fede.
Non ci sarebbe niente di male in un sistema davvero plurale di informazione.
Ma meno male che non l'ho detto. O_o
Lasciamo perdere e facciamoci 4 risate con le belle strofe di Cabaret Bisanzio ... io ancora rido!!
Ormai pare assodato,
Se Sgarbi è uno sgarbato,
Travaglio è un travagliato.Però sono dubbioso:
Se Fazio è uno fazioso,
Schifani?
Scassinare
Quando andiamo dal ferramenta a comprare un lucchetto vogliamo che sia solido e sicuro. A smontare le nostre (già esili) certezze ci pensano questi "corsi".
Nei video qui sotto potete ammirare i grimaldelli autocostruiti di mbareiano (in italiano si potrebbe chiamare "Compare Sebastiano")
In quest'altro video potete imparare come aprire lucchetti e serrature di armadietto
Sono certo che questi video saranno utilissimi a tutti gli ex innamorati di Ponte Milvio!
Se non vi interessa imparare ad aprire i lucchetti senza usare le chiavi, potete sempre scoprire quanto tempo gli serve agli altri per violare i vostri.
Parola chiave: lockpicking
Nei video qui sotto potete ammirare i grimaldelli autocostruiti di mbareiano (in italiano si potrebbe chiamare "Compare Sebastiano")
In quest'altro video potete imparare come aprire lucchetti e serrature di armadietto
Sono certo che questi video saranno utilissimi a tutti gli ex innamorati di Ponte Milvio!
Se non vi interessa imparare ad aprire i lucchetti senza usare le chiavi, potete sempre scoprire quanto tempo gli serve agli altri per violare i vostri.
Parola chiave: lockpicking
Rubriche:
chiavi,
grimaldelli,
ladri,
lockpicking,
lucchetti,
scassinare
12 maggio 2008
furti in video
I ladri se le sperimentano tutte, ma certe volte anche i derubati si danno da fare garantendo a tutti i 15 minuti di celebrità promessi da Andy.
Una delle cose che ultimamente stanno succedendo è che vengono pubblicate su internet le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso che riprendono i ladri all'opera.
Abbiamo esempi al supermercato per prelevare telefonini.
Ma anche in palestra a prelevare console video-ludiche
Poi ci sono quelli che ci scherzano su.
Ma è un fenomeno che mi pare stia aumentando.
Trovate che possa essere utile questa nuova gogna? Può aiutare la polizia? Può essere un deterrente?
Una delle cose che ultimamente stanno succedendo è che vengono pubblicate su internet le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso che riprendono i ladri all'opera.
Abbiamo esempi al supermercato per prelevare telefonini.
Ma anche in palestra a prelevare console video-ludiche
Poi ci sono quelli che ci scherzano su.
Ma è un fenomeno che mi pare stia aumentando.
Trovate che possa essere utile questa nuova gogna? Può aiutare la polizia? Può essere un deterrente?
09 maggio 2008
Howard Carter e il mio matrimonio
(nella foto siamo io, Rita e Lord Carnavon)
Oggi inizia il mio anno di iscrizione gratuito all'enciclopedia Britannica, volevo festeggiare cercando qualche argomento per il blog proprio li, quindi accedo e mi trovo davanti la rubrica "nacque oggi" dedicata ad Howard Carter, archeologo inglese.
Di H.C. saprete sicuramente tutto, quindi io mi limito ad un breve sunto: ha cercato instancabilmente tra le dune del deserto egiziano fino a scoprire le tombe di Hatshepsut e Thutmose IV. Ma la fama di grande archeologo gli è dovuta per il ritrovamento della tomba di Tutankhamen.
Una fortunata coincidenza se pensate a quanta letteratura ha ispirato quella scoperta. Soprattutto letteratura gialla, come ad esempio: Miriam Carter e la tomba della maledizione.
Quindi è a Carter (in parte) che devo la riuscita del mio splendido viaggio di nozze, inoltre a giorni festeggerò 7 bellissimi anni di matrimonio.
Un'altra coincidenza.
Quello che l'enciclopedia Britannica non dice (ma che si trova su Wikipedia) è che la tomba del faraone Tutankhamen è avvolta nel mistero della terribile maledizione frutto di dicerie popolari, Wikipedia ovviamente smentisce assolutamente la leggenda.
Un'altra diceria popolare vuole che il settimo anno di matrimonio sia un anno di crisi per la coppia.
Il fatto che avrò qualche problema per i festeggiamenti è sicuramente solo una coincidenza
...
vero? o_0
Oggi inizia il mio anno di iscrizione gratuito all'enciclopedia Britannica, volevo festeggiare cercando qualche argomento per il blog proprio li, quindi accedo e mi trovo davanti la rubrica "nacque oggi" dedicata ad Howard Carter, archeologo inglese.
Di H.C. saprete sicuramente tutto, quindi io mi limito ad un breve sunto: ha cercato instancabilmente tra le dune del deserto egiziano fino a scoprire le tombe di Hatshepsut e Thutmose IV. Ma la fama di grande archeologo gli è dovuta per il ritrovamento della tomba di Tutankhamen.
Una fortunata coincidenza se pensate a quanta letteratura ha ispirato quella scoperta. Soprattutto letteratura gialla, come ad esempio: Miriam Carter e la tomba della maledizione.
Quindi è a Carter (in parte) che devo la riuscita del mio splendido viaggio di nozze, inoltre a giorni festeggerò 7 bellissimi anni di matrimonio.
Un'altra coincidenza.
Quello che l'enciclopedia Britannica non dice (ma che si trova su Wikipedia) è che la tomba del faraone Tutankhamen è avvolta nel mistero della terribile maledizione frutto di dicerie popolari, Wikipedia ovviamente smentisce assolutamente la leggenda.
Un'altra diceria popolare vuole che il settimo anno di matrimonio sia un anno di crisi per la coppia.
Il fatto che avrò qualche problema per i festeggiamenti è sicuramente solo una coincidenza
...
vero? o_0
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Tutankhamen
06 maggio 2008
Presentazione
Buongiorno a tutti Voi.
Qualcuno (spero in molti) ha già letto qualche mio contributo, da oggi, visto l'invito che Max mi ha fatto e che con onore e piacere ho accettato, sarò un po' più presente in questo che ritengo essere un sito di grande interesse per i contenuti e di estrema originalità per lo stile.
Dato che irromperò - e forse "romperò" - nei vostri PC, mi sembra corretto fare una mia breve presentazione professionale in modo che possiate avere una idea un po' meno blanda di chi io sia.
Sono un dottore in Sociologia (dell'Educazione, Formazione e Risorse Umane) con un Master in H.R. e un Master in Criminologia (Scienze Forensi) che mi ha permesso di approfondire le tematiche criminali a me più care.
Mi occupo più approfonditamente di crimini violenti e di giovani, ma sono aperta al confronto su tutti gli argomenti che riguardano l'evento criminale.
Cercherò di offrire il mio contributo in modo originale e di rispondere ad eventuali vostre domande sul tema.
Vi aspetto numerosi, a presto.
GM
Qualcuno (spero in molti) ha già letto qualche mio contributo, da oggi, visto l'invito che Max mi ha fatto e che con onore e piacere ho accettato, sarò un po' più presente in questo che ritengo essere un sito di grande interesse per i contenuti e di estrema originalità per lo stile.
Dato che irromperò - e forse "romperò" - nei vostri PC, mi sembra corretto fare una mia breve presentazione professionale in modo che possiate avere una idea un po' meno blanda di chi io sia.
Sono un dottore in Sociologia (dell'Educazione, Formazione e Risorse Umane) con un Master in H.R. e un Master in Criminologia (Scienze Forensi) che mi ha permesso di approfondire le tematiche criminali a me più care.
Mi occupo più approfonditamente di crimini violenti e di giovani, ma sono aperta al confronto su tutti gli argomenti che riguardano l'evento criminale.
Cercherò di offrire il mio contributo in modo originale e di rispondere ad eventuali vostre domande sul tema.
Vi aspetto numerosi, a presto.
GM
Un caso da investigare su Flickr
Su Flickr potete trovare di tutto, dalla pagina dei gattini in cui rifugiarsi quando i contenuti si fanno scottanti, fino ai contenuti davvero scottanti.
No, non parlo di sesso, ma, ancora una volta, di giochi investigativi.
Su flickr potete infatti vedere l'immagine di una innocua cartelletta rosa, dal titolo "CASE #234-1AC ANGELI, C.".
La didascalia recita così
Ma non fatevi rovinare l'appetito. Per voi c'è sempre la pagina dei gattini.
No, non parlo di sesso, ma, ancora una volta, di giochi investigativi.
Su flickr potete infatti vedere l'immagine di una innocua cartelletta rosa, dal titolo "CASE #234-1AC ANGELI, C.".
La didascalia recita così
The following are scans from a fake police "case file" I created - the file is composed of mock police reports, photos and other "evidence" that I fabricated from scratch. The trick is to give the reader/viewer little bits of information and details that will let them make up their own story.Quindi c'è proprio un caso da investigare.
Ma non fatevi rovinare l'appetito. Per voi c'è sempre la pagina dei gattini.
05 maggio 2008
L'investigatore investigato
Il lavoro dell'investigatore è duro e difficile.
Che ne so io? nulla, ma basta pensare al fatto che ad ogni processo il suo operato è messo seriamente in discussione e possibilmente attaccato.
Questo è necessario per assicurare sia all'accusa che alla difesa che le prove prodotte durante l'investigazione non siano inquinate.
Ogni volta che si pensa che i propri guanti siano da cambiare, devono essere cambiati: dopo uno starnuto, passando da una scena ad un'altra, dopo avere toccato oggetti, in particolare sangue o armi, i guanti vanno cambiati.
Spesso però anche i pennellini per il rilevamento delle impronte devono essere sostituiti, perché molto facilmente possono trasportare da un posto all'altro delle tracce di DNA. Stessa cosa per le scarpe o per i pneumatici.
Ripensando ai telefilm del genere molto spesso il colpevole ha lasciato sulla scena del crimine delle tracce di pneumatico (o di scarpa o di tintura per capelli o qualsiasi altra cosa) ben evidenti, arrivano questi scienziati della prova in occhiali da sole e/o tacchi alti che immediatamente le individuano, le preservano e le acquisiscono. Fa sorridere che altrettanto spesso queste tracce siano uniche e speciali: i pneumatici di quel tipo li vende solo quel negozio e (quasi quasi) fanno una foto ad ogni acquirente. La realtà è molto diversa.
(fonte)
Che ne so io? nulla, ma basta pensare al fatto che ad ogni processo il suo operato è messo seriamente in discussione e possibilmente attaccato.
Questo è necessario per assicurare sia all'accusa che alla difesa che le prove prodotte durante l'investigazione non siano inquinate.
Ogni volta che si pensa che i propri guanti siano da cambiare, devono essere cambiati: dopo uno starnuto, passando da una scena ad un'altra, dopo avere toccato oggetti, in particolare sangue o armi, i guanti vanno cambiati.
Spesso però anche i pennellini per il rilevamento delle impronte devono essere sostituiti, perché molto facilmente possono trasportare da un posto all'altro delle tracce di DNA. Stessa cosa per le scarpe o per i pneumatici.
Ripensando ai telefilm del genere molto spesso il colpevole ha lasciato sulla scena del crimine delle tracce di pneumatico (o di scarpa o di tintura per capelli o qualsiasi altra cosa) ben evidenti, arrivano questi scienziati della prova in occhiali da sole e/o tacchi alti che immediatamente le individuano, le preservano e le acquisiscono. Fa sorridere che altrettanto spesso queste tracce siano uniche e speciali: i pneumatici di quel tipo li vende solo quel negozio e (quasi quasi) fanno una foto ad ogni acquirente. La realtà è molto diversa.
(fonte)
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02 maggio 2008
Gioco inedito per Lucca 2008
Il gioco inedito che stiamo imbastendo io e mia moglie per Lucca Comics & Games 2008 è una sorta di guardie e ladri. Non vi dico altro perché deve arrivare inedito a Lucca, ma vi avevo promesso di farvi vedere qualche carta che Rita ha disegnato per farlo più bello.
Eccone una nell'immagine qui di lato. Si tratta di un ladro travestito da carabiniere che ... no. Questo non posso dirvelo. Che ve ne pare?
Devo dire che sta facendo un lavorone, sia per definire il gioco che per disegnare tutte le carte. Io ne sono entusiasta!!
Non ha mai fatto illustrazioni per giochi, ma ha sempre disegnato, la prova l'avete anche in alcune magliette che ha preparato.
PS: no, non se la sente di fare i lavori di grafica che servono per un gioco on line. Quindi se conoscete un grafico potete tranquillamente mandarlo qui. C'è del lavoro per lui!!
Eccone una nell'immagine qui di lato. Si tratta di un ladro travestito da carabiniere che ... no. Questo non posso dirvelo. Che ve ne pare?
Devo dire che sta facendo un lavorone, sia per definire il gioco che per disegnare tutte le carte. Io ne sono entusiasta!!
Non ha mai fatto illustrazioni per giochi, ma ha sempre disegnato, la prova l'avete anche in alcune magliette che ha preparato.
PS: no, non se la sente di fare i lavori di grafica che servono per un gioco on line. Quindi se conoscete un grafico potete tranquillamente mandarlo qui. C'è del lavoro per lui!!
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rita
Nuovo indirizzo: i miei motivi
Arthur mi ha chiesto
Non sono un esperto di marketing, quindi non è da me che otterrai la migliore risposta. Io posso dirti che dipende dagli obiettivi.
Se il tuo è un blog personale in cui non cerchi di vendere un prodotto (fosse anche te stesso), ma vuoi solo un diario e ti piace che sia on line allora non serve comprare un dominio, la gente che vuole leggere quello che scrivi lo farà lo stesso.
Se invece stai nell'altra metà del cielo, allora un nome di dominio ti serve. Io posso solo indicarti la regola numero 1 - due marchi insieme non possono stare: generano confusione. Altri che sono del settore possono rispondere tra i commenti o direttamente nei loro blog, se lo vogliono.
Per questo mad4murder non poteva essere mischiato/confuso/associato con "blogspot".
Inoltre per il blog di mad4murder, ho in mente un blog multi-autore. Impossibile ottenere questo in un contenitore che non ha la sua identità univoca.
NB siete tutti invitati a scrivere dei post per mad4murder, la formula è sempre quella del guest-post, ma da quella si può partire verso collaborazioni continuative.
Quello che ho scritto già basterebbe a giustificare l'acquisto del nome del dominio, ma mad4murder è anche un gioco da fare on-line ... e non sarebbe proponibile un gioco senza il suo nome, che ne dici?
ho visto in un tuo post che hai comprato un dominio .it per il tuo blog, ti volevo chiedere, a parte il fatto dell'indirizzo esclusivo, quali altri vantaggi puoi avere che giustificano il costo? Vedo che in tanti lo fanno ma mi chiedevo se fosse uno sfizio o ci fossero altre ragioni. GrazieHo pensato di pubblicare la risposta qui, invece di rispondere in privato.
Non sono un esperto di marketing, quindi non è da me che otterrai la migliore risposta. Io posso dirti che dipende dagli obiettivi.
Se il tuo è un blog personale in cui non cerchi di vendere un prodotto (fosse anche te stesso), ma vuoi solo un diario e ti piace che sia on line allora non serve comprare un dominio, la gente che vuole leggere quello che scrivi lo farà lo stesso.
Se invece stai nell'altra metà del cielo, allora un nome di dominio ti serve. Io posso solo indicarti la regola numero 1 - due marchi insieme non possono stare: generano confusione. Altri che sono del settore possono rispondere tra i commenti o direttamente nei loro blog, se lo vogliono.
Per questo mad4murder non poteva essere mischiato/confuso/associato con "blogspot".
Inoltre per il blog di mad4murder, ho in mente un blog multi-autore. Impossibile ottenere questo in un contenitore che non ha la sua identità univoca.
NB siete tutti invitati a scrivere dei post per mad4murder, la formula è sempre quella del guest-post, ma da quella si può partire verso collaborazioni continuative.
Quello che ho scritto già basterebbe a giustificare l'acquisto del nome del dominio, ma mad4murder è anche un gioco da fare on-line ... e non sarebbe proponibile un gioco senza il suo nome, che ne dici?
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