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12 ottobre 2009

Giocate dal vivo: salvate i vaffanculo

In chat con un mio caro amico.

Giuseppe
: ma ti sei intrippatissimo con 'sta cosa (giochi da tavolo n.d.r.) mi ricorda il MUD all'uni
me: noooo, io sono sempre monotematico ed esaltato: lo sono stato per il MUD, per il bonsai, per l'acquario, per Call of duty per Enemy territory e non mi ricordo più le altre cose ... ora ci sono i giochi da tavolo. Però questa mi sta durando anche se cambia e si modifica nel tempo
Giuseppe: senti ma Battlefield 2?
me: purtroppo non è mai entrato nelle mie "passioni" non mi ci sono trovato
Giuseppe: capisco
me: voi ancora vi "vedete"?
Giuseppe: si sempre o quasi
me: io, quando mi sono accorto che passavo troppo tempo a sparacchiare, ho smesso. Mi stava assorbendo troppo e "assorbendo" è un termine letterale visto che tendo a monotematizzarmi, quindi ero letteralmente svuotato di ogni altra idea e pensiero ... una malattia!
Giuseppe: come per i giochi da tavolo allora :P
me: però ammettiamolo: una cosa è passare del tempo con una decina di amici dal vivo, un'altra è avere degli amici dietro lo schermo ... o no?
Giuseppe: si, questo è vero è la cosa che ci diciamo ogni volta che giochiamo che sarebbe bello farcene una dal vivo come una volta
me: infatti, alla fine anche se ci sono Peppe e Domenico a parlare in cuffia stiamo sempre davanti al monitor e l'interazione è sempre mediata, dal vivo invece anche se ogni tanto alzi la testa dal monitor e mandi un vaffanculo a qualcuno, il più delle volte non ti sta cagando perché è impegnato in una azione quindi il vaffanculo si perde nell'aria ... è peccato!!
Aderisci anche tu alla campagna: "giocate dal vivo: salvate i vaffanculo!"

Tutti i mercoledì si gioca dal vivo e possiamo scambiarci qualche amichevole vaffanculo. Non perdere l'occasione.

22 gennaio 2009

X-files il gioco

Gli agenti Mulder e Scully hanno imperversato nelle televisioni e nelle menti di tante persone.
Me compreso, seppure per un breve periodo. Le ambientazioni tirate troppo per le lunghe non mi piacciono mai, figurati che m'ha stufato anche dottor House, sarà forse perché ho subito visto buona parte di Dynasty (si prefigura il reato di maltrattamento?), ma soprattutto questa serie ha avuto il potere di appassionarmi nelle prime puntate per poi causarmi una sorta di rigetto. Probabilmente dovuto al fatto che le puntate erano sempre troppo fumose.
Resta comunque uno di quei telefilm da conoscere, basato su ottime idee ... forse sviluppato male!

Oggi mi sono imbattuto sul gioco "X-Files" nella categoria "Avventura" di uno di quei siti dove a volte si trovano delle perle ... per scoprire che gli agenti dovevano raccogliere munizioni e fuggire gli alieni verdi e malefici.
Niente avventura, solo una mano di vernice sopra al buon vecchio e onesto pacman.

Questa volta urlerei allo scandalo, ma in fondo si tratta di uno dei tanti giochini flash che si trovano sul web ... e allora va bene anche così.
Belle solo le caricature di Mulder e Scully.
Se proprio ci vuoi giocare clicca qui

20 ottobre 2008

Mafia su facebook

L'incarnazione della mafia su facebook si chiama "Mafia wars", è un giochino della serie che potremmo battezzare "aspetta e clicca". Si tratta di giochi in cui la risorsa principale è il tempo e ogni TOT si producono risorse che vengono puntualmente utilizzate per aumentare i tetti di produzione: in pratica è una trappola per deboli menti. Io ci sono caduto anche questa volta con la scusa di sperimentare l'innovazione del social network applicato al gaming... la scusa regge?
Così mi potete trovare a rapinare banche e scippare vecchiette dentro quel "coso" dopo avere speso già troppo tempo su Travian e su Vendetta.

Il sistema di base è proprio quello già noto, assodato e familiare: ci sono i dollari per comprare armi, automobili (che servono nei combattimenti e per fare particolari "lavori") e proprietà immobiliari (che producono denaro), c'è il punteggio della salute (durante i combattimenti si può perdere salute), quello dell'energia (i lavori costano energia) e quello della stamina (combattere contro un altro mafioso costa stamina). Poi c'è l'esperienza che determina anche il livello del mafioso.
L'unica novità è quella della necessità di avere dei contatti di facebook che giochino a Mafia Wars affiliati alla propria famiglia mafiosa.
Questi contatti servono per accedere a lavori più remunerativi e per comprare armi più prestigiose e dannose ed inoltre entrano in gioco durante i combattimenti, inutile dire che man mano che aumenterete di livello avrete bisogno di sempre più contatti.

... a proposito, se volete Don Campana sta espandendo la sua famiglia!

04 settembre 2008

Cina: game online insalubri

Scrive Punto Informatico:
Li Jianguo, vicepresidente del Comitato permanente dell'Assemblea Popolare Nazionale cinese: nell'ambito della presentazione di un documento dedicato alla situazione dei minori nella Repubblica Popolare, ha puntato il dito contro i passatempi che deviano i giovani cittadini. Ha quindi invitato le autorità (cinesi) a tutelare i minori assuefatti da Internet e avviluppati dai giochi online. Quattro milioni di giovani sono nel tunnel
Ma la strada cinese in cui le autorità si interessano alle questioni personali, fino a sostituirsi a quelli che DEVONO essere i filtri naturali (i genitori) secondo voi è percorribile?

Secondo me no. Io sono molto democratico e liberale: i miei figli giocano a quello che vogliono ... se lo voglio io. :-)

29 agosto 2008

Mr Jack e i diritti umani

Jack lo squartatore si è pentito, dopo avere ucciso diverse donne e terrorizzato l'intera Londra ha deciso di voltare pagina e passare dalla parte dei buoni.
Lo ha fatto nel periodo delle Olimpiadi per denunciare, a suo modo, la mancanza di diritti civili in Cina.
Si è nascosto nei panni di uno degli atleti che hanno partecipato alle olimpiadi ed ha pubblicato su un blog dei post in cui ha parlato della politica cinese, agli atleti era vietato parlare di certi argomenti e quindi le autorità cinesi lo stanno cercando.
C'avete creduto? improbabile, ma tutto questo è successo davvero ... in un gioco da tavolo!Mr Jack è un gioco da tavolo, semplice e simpatico, per 2 giocatori, in cui uno impersona Jack lo squartatore e l'altro impersona la polizia che lo cerca. Lo puoi giocare gratis on-line nella sua versione originale, oppure puoi scegliere di giocarlo nella sua versione "modificata" appositamente per le olimpiadi, per giocare clicca qui.

Trovo che sia una iniziativa da lodare due volte: percé fa parlare di diritti umani e perché fa giocare gratis ad un bel gioco da tavolo! :-)

Il gioco è carino e contiene degli elementi di intuito e di logica che me lo fanno classificare come gioco di investigazione. Oltretutto ha una ambientazione molto attinente ed evocativa!
Vuoi sfidarmi?

28 aprile 2008

Giochi on-line, il parere di Gloria Mazzeo

Ringrazio Gloria per il suo nuovo intervento, la ricorderete se avete seguito la serie di articoli su "Indagine e gioco".

Giochi on-line – Mad4Murder

I giochi on-line sono ormai entrati a far parte a tutti gli effetti del moderno divertimento.

Sono facilmente fruibili, a disposizione 24 ore su 24, non richiedono ai partecipanti interazione diretta, il classico face-to-face per intenderci, e quindi permettono di evitare il confronto con “l’altro”, al massimo richiedono una “reciprocità” basata sulla “conquista del record” per diventare il number one in classifiche nelle quali confluiscono fantasiosi pseudonimi. Permettono, per il tempo necessario dedicato al gioco, di assumere un’altra identità, di diventare qualcuno di diverso da sé, di reinventarsi e di lasciarsi andare lontano dagli sguardi indiscreti ed indagatori non solo dei genitori, insegnanti ed educatori, ma anche di mogli (e mariti) e colleghi, poiché questa tipologia di “distrazione” non è esclusiva del mondo giovanile.

Il gioco, e in particolare quello on-line, rappresenta un momento tutto personale da gestire in piena autonomia, ma ha il rovescio della medaglia (così è la vita!), e da studiosa sarei superficiale a non considerare i molteplici effetti che ne derivano.

Se da un lato il passatempo via Internet facilita la dimestichezza con il computer e con la rete mondiale, dall’altro, paradossalmente, ci allontana dagli Altri. Siamo soli col nostro PC nella nostra camera, e grandi o piccoli, non importa, entriamo in un mondo parallelo.

I rischi?

I sostenitori della teoria catastrofica pensano che ci possano essere effetti molto nocivi, come la dipendenza ad esempio; quelli più “faciloni”, che non c’è nessun pericolo. Io mi colloco, come qualche saggio prima di me ha suggerito, nel giusto mezzo.

I rischi possono esserci a determinate condizioni con determinati soggetti. L’uso del Personal Computer è diffusissimo e parlare di chi lo usa suddividendo per fasce di età, lo trovo un po’ demodè e restrittivo. Le postazioni Internet sono ovunque: scuola, casa, ufficio, Internet-point, aeroporti ecc... L’accesso è semplice e poco controllabile e i costi molto ridotti.

Non mi sento assolutamente di condannare questa risorsa, perché il gioco in se per sé non può e non deve essere un problema. Problematica potrebbe essere, invece, la percezione che i fruitori potrebbero avere del gioco. Sapere che si partecipa ad un gioco on-line vuol dire accettare di entrare in un mondo fatiscente ed irreale che necessita della distinzione netta tra verità e finzione. Non può un gioco insegnare questo, e se qualche soggetto lo recepisce in modo “sbagliato” è perché alla base dello stesso Soggetto manca l’adeguata formazione della linea di demarcazione che divide mondo reale e mondo irreale.

Premesso ciò, credo che un gioco studiato “a priori” con tanto di interventi di esperti e cultori della materia, sia un ottimo esempio di come questo tipo di prodotto dovrebbe essere confezionato.

In questo caso, a mio modesto parere, il Dottor Massimiliano Cuccia e Collaboratori hanno ingegnato qualcosa di veramente interessante: un gioco investigativo da fare on-line, dove le avventure oltre che vissute virtualmente, potranno anche essere scritte da tutti i partecipanti. Un richiamo fortissimo alla fantasia, alla creazione e all’ideazione che porta l’utente ad interagire, seppur in maniera virtuale, con altri utenti con la stessa passione che collaborano per la messa a punto di una spice-story: è indispensabile il confronto con altri Scrittori, Sceneggiatori e Ideatori dei quali tener conto per la messa in opera del Progetto. Ottimo direi.

Da appassionata del settore trovo interessante la possibilità di vestire i panni dell’investigatore e interrogare, cercare indizi, fare i sopralluoghi, dopo aver fatto una lavatrice o preparato la cena.

Direi a Massimiliano di far forza proprio su questo aspetto “mentale”: il crimine è cambiato moltissimo negli anni e i “delinquenti” di oggi sono molto preparati, specialmente se parliamo di soggetti esperti che si muovono in gruppo, ad esempio i rapinatori.

Oggi si ha a che fare con una tipologia moderna di intellettuali del reato, concedetemi l’espressione, che richiede necessariamente interventi forti con Inquirenti ben preparati sia dal punto di vista psicologico che della preparazione tecnica.

Risolvere un caso, significa districare il bandolo della matassa, possibilmente senza pistole e sparatorie stile far-west. Per questo il moderno detective deve in primis sapere, conoscere elementi di criminologia, criminalistica (che sono ben diverse), psicologia, sociologia, antropologia, medicina legale, balistica (…) senza, ovviamente, dimenticare una sana dose di intuito alla Sherlock Holmes.

Un gioco come quello proposto dal Team di Massimiliano è una novità almeno nel nostro Paese. Mi sento di dare il mio piccolo e modesto contributo con qualche suggerimento:

  • rendere l’utente più persona e meno fantasma assegnando “un’identità virtuale” costante che, di volta in volta, può essere ripresa dallo stesso utente, in questo modo si limiterebbe la spersonalizzazione e si permetterebbe ai soggetti di “Essere”on-line;

  • inserirei un punteggio che permetterebbe di avere alla fine un vero e proprio profilo del detective, stimolando quindi al risultato per “scoprire” il proprio lato oscuro, una idea potrebbe essere l’inserimento della figura del Profiler;

  • nella creazione della storia proporrei agli utenti degli elementi fissi (esempio, le variabili spazio – temporali: città, luogo, ambientazione, epoca ecc…) da elaborare e mettere a confronto con gli altri;

  • cosa importante limiterei le “americanate”: mega esplosioni per uccidere un “povero” criminale ecc…;

  • e forse, caro Massimiliano, potremmo anche indire un concorso letterario per il miglior fantasista di genere.

Agli utenti, che spero saranno davvero moltissimi, mi permetto di ricordare una banalità, ovvero, di non usare le armi, ma di “usare il cervello”, unica vera arma imprevedibile.


Dottoressa Gloria Mazzeo
Sociologo e Criminologo
e-mail gl.mazzeo@tiscali.it