I RIS sono esperti nelle moderne tecniche di indagine scientifica, quindi non mi stupisce che vengano coinvolti in quest'altro tipo di indagine. I carabinieri hanno dato tre importanti conferme: le ossa appartenevano ad una donna, era vecchia ed è vissuta nel I secolo DC.
Premesso che non ho nulla contro Santi e credenti e che in qualche maniera approvo le intenzioni dichiarate dal vicario:
"Il nostro interesse - spiega don Sergio - e' che tutto cio' che ha a che fare con la fede e il culto abbia fondamento storico. Tutto cio' che fa parte della tradizione e' giusto che abbia una fondatezza scientifica, scienza e fede non possono essere nemiche"C'è qualche cosa che mi lascia perplesso.
La questione principale è che la datazione di una reliquia consente di fissare solo una parte del rebus, per il resto si potrebbe trattare di una qualsiasi persona vissuta nel periodo indicato dai Carabinieri, mancano tutta una serie di prove necessarie per confermare la vera identità della persona cui appartengono i resti esaminati.
In secondo luogo mi pare che si voglia sfruttare la scienza per rafforzare concetti che sono del tutto religiosi. E se per i religiosi le informazioni ottenute dagli esami dei RIS costituiscono importanti conferme, per un non credente la reliquia resterà un osso ... di cui adesso ha fin troppe informazioni.
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