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18 giugno 2008

Intervista a Paolo Cingolani: "Gang"

Devo dire che Gang mi ha incuriosito tantissimo, sono stato contattato da Paolo Cingolani e sono venute fuori un po' delle domande che mi frullavano in testa. Devo dire che Paolo non si è risparmiato nelle risposte e quest'apertura mi ha fatto molto piacere.
L'intervista andrà "in onda" in due parti. La seconda parte sarà pubblicata il 23 Giugno.
Adesso indosso il cappellino del reporter e procediamo con l'intervista.

Come è nato gang?
Se tieni conto che il soggetto risale al 1998, ben prima di Sopranos, da certi precedenti:
A) Intorno al 1990, in Rai, uno staff illuminato, diretto da Massimo Fichera, si dedica a progettare un "modello di produzione seriale". Ne esce fuori un manuale di sceneggiatura ed un soggetto di commedia incentrata su una famiglia mafiosa.
L'uno e l'altra non verranno mai ufficialmente approvati dal CdA e rimarranno quindi - tuttora - inediti. Cioè censurati.
Modello e struttura produttivi vedranno la luce solo molto più tardi, a Napoli, con "Un posto al Sole" e poi "La Squadra", ma vincolati a formati convenzionali e partners stranieri.
B) Negli stessi anni '90, Canale5 trasmette, nascosta a notte fonda, d'estate, parte di una geniale e trasgressiva serie Usa - "Dream On" - di Crane, Kauffman e Landis, con personaggi e situazioni non certo edificanti.
In sostanza, la sintesi delle due trasgressioni narrative - rispetto ai codici editoriali italiani - con il paradosso del capovolgimento etico, mi fa venire l'idea di una commedia nera, erede dei Soliti Ignoti, ma impuniti.
Ci sono riferimenti autobiografici? e intendo dall'avere il nonno ladro fino alla passione per Totò.
Nessun riferimento autobiografico. Solo citazioni cinematografiche, esplicite come i Soliti Ignoti, e di parodia del genere già autoparodistico del giallo all'italiana.
Quanto tempo avete messo per produrre la bibbia che abbiamo letto?
Sei mesi.
Quante persone sono state coinvolte? Ci vuoi fare i loro nomi?
Cinque. Sono tutti sul frontespizio: Laura Cafiero, Paolo Cingolani, Enrico Caria, Alessandro Bencivenni e Domenico Saverni
Quali sono i volti che avresti visto bene nei ruoli dei protagonisti?
"First come stories": mai pensare alle facce, se non ti chiamano a sceneggiare i contratti degli attori. Ma una certa pratica ci ha comunque influenzato, se pensi che tra gli autori di Gang ci sono anche quelli di Fantozzi...
La bibbia di Gang è un documento molto dettagliato (dalle relazioni tra i personaggi fino ad una puntata di preserie) credo sia in netta contrapposizione al modello "Beautiful". Quanto è importante avere una bibbia "solida" come quella di Gang dietro ad un telefilm?
Non si può fare senza. Tutte le serie lunghe - anche Beautiful - hanno bisogno di una "bibbia", per fornire ai personaggi una biografia e un'identità caratteriale, preziosa per trovare spunti congrui, infine come manuale per istruire gli sceneggiatori e garantire la continuità dei caratteri.
Ho letto che è stato giudicato inadatto per la TV. Ce ne vuoi parlare?
La serie è stata comprata da RaiFiction a ridosso del Giubileo Vaticano 2000, cioè negli anni di massimo delirio mistico della tv italiana. Ritenuta poco adatta al santo periodo, è stata sepolta dall'ondata di Padri Pii, beati ed eroi cristiani ad alto budget. Con la scusa, poi - mai esplicita - che fosse diseducativa e perfino "scritta male", è definitivamente annegata nei cassetti e nelle voci in perdita del bilancio Rai. Per fortuna avevamo imposto un limite temporale alla cessione dei diritti, così dopo 5 anni Gang è ritornata a casa. Da allora naviga in cerca di un nuovo porto.
Come mai è possibile scaricarlo gratis da lulu? Questo non preclude a Gang la possibilità di ritentare la strada del mainstream?
Jamais. Non è mica "copyleft". Il copyright è inviolabile e la sua circolazione lo rafforza. È gratis leggerlo, come qualsiasi copione, ma se vuoi opzionarlo per un adattamento o per la produzione, devi comprarlo dal titolare del diritto industriale. E chiunque osi pubblicarlo senza permesso incorre nella violazione di copyright, oltre che in un possibile reato di plagio.
Pensi che una produzione indipendente e basata sul web possa essere adatta a "Gang" o sono cose da "Fantozzi col pc dell'ufficio"?
Solo se il web ti permettesse d'incassare almeno tre milioni di euro in sei mesi, oppure otto in un anno...
Ti spiego: A) - la "produzione indipendente" dovrebbe acquisire un'opzione, nell'ordine dei cinque zeri, poi B) - affrontare la riscrittura o l'adattamento, almeno quattro zeri ogni mezz'ora, poi C) - andare in produzione e postproduzione (mezzi, tecnici, attori, location, una settimana x ogni mezz'ora) con almeno altri cinque zeri ogni ora finita, poi D) - la promozione, poi i server, la banda e così via... senza contare E) - interessi passivi, rischi, assicurazioni.
A meno che non trovi il set (un villone arredato) e dodici attori gratis per almeno tre mesi, senza contare troupe, mezzi, consumi e rifornimenti.

A proposito, quell'intervista folle sul sito del mio amico Adolgiso, come avrai notato, è ormai datata, l'anno prima dell'Euro.
Certo le spese sono alte e il web per adesso non sembra avere questi numeri. Molti credono nelle sue potenzialità, tu non sei tra questi, vero?
Anche il mare ha molte potenzialità, ma devi avere una barca robusta, un supporto coi controcazzi e devi saper nuotare e navigare.
Il sole, il panorama e l'illusione di libertà sono ingannevoli.
Ovvero, le potenzialità si sviluppano con esperienza, mestiere, regole, soldi e talento. Se manca uno solo di questi assets, si fa solo rumore.
Infatti il web procura profitto solo alle corporations. La semplice facoltà di esserci e scambiare informazioni è un dettaglio marginale. Sembra gratis, ma genera profitto per chi ne gestisce i transiti.
L'opzione per Gang sarebbe nell'ordine dei 5 zeri (centinaia di migliaia di euro) ... le cifre sono uguali per tutti o conta il fatto di essere esordienti?
Se sei esordiente è facile che ti sfruttino, se sei un professionista, allora valgono gli standard di mercato.
La sceneggiatura di un film si compra/vende dai trentamila euro in su. Per la tv, ventimila per ogni ora.
Vuoi dare un consiglio alla tua diretta concorrenza? Cosa suggeriresti ad un esordiente con un manoscritto (che lui ritiene) di valore?
Conta chi compra, non chi vende. Il valore lo fa il mercato. Fino a che non te lo legge o chiede nessuno, il manoscritto non "vale" un fico secco. Bisogna farlo circolare il più possibile.
E la decima riscrittura vale più della prima scrittura. Consiglierei di leggere Vincenzo Cerami, "Consigli a un giovane scrittore", Einaudi, 1996 e poi Dumas padre.
La seconda parte sarà pubblicata il 23 Giugno.
Avete qualche domanda da porre a Paolo? Scommetto che sarà ben felice di rispondere!

2 commenti:

  1. Vado allo scaricamento, subitissimo!
    Solo una considerazione non allineata con quanto afferma Cingolani: parla del 2000, l'Anno del Giubileo, quale periodo di "massimo delirio mistico della tv italiana".
    Ma Padre Pio, non l'hanno mandato in onda da poco? E Don Bosco?
    A me sembra che, da quando abbiamo razzinga, le cose stiano molto peggio!

    Un abbraccio.

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  2. Io credo che l'anno del giubileo sia stato sentito in maniera particolare da moltissimi, e trovo particolarmente credibile che in quel periodo la TV non abbia voluto occuparsi di questioni che turbassero "l'atmosfera".
    Oggi vedo molta più TV filo-cattolica (le fiction che nomini tu stessa, miracoli e santi. Tutte prodotte, realizzate e trasmesse per pura PIACIONERIA), ma affiancata, mi sembra, da TV che con la chiesa non ha nulla a che fare.
    In definitiva trovo che razzinga lavori molto più nel sommerso. I risultati però si vedono ... anche in TV.

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