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28 febbraio 2008

Storytron: pubblicato il manuale

Con Storytron vogliono realizzare un ambiente virtuale in cui i "giocatori" possono interagire con oggetti e personaggi (giocatori veri e simulati).
Storytron (ne abbiamo già parlato) è un progetto ambizioso. Per questo e per una certa affinità con mad4murder merita la nostra attenzione.

In questi giorni hanno pubblicato le prime lezioni sull'utilizzo della piattaforma (1, 2, 3, 4), possiamo chiamarlo "il manuale".

Devo dire che le lezioni sono molto interessanti perché, pur essendo tarate per mostrare come gli utenti possono costruire il mondo virtuale, fanno vedere chiaramente anche come è strutturato.
La frase più importante è nella lezione 1, è quella che racchiude tutto il senso di Storytron:
The Deikto solution: the language and the reality are one and the same.
Define the reality by defining the words of the language in terms of what they DO.
Semplicemente (in storytron) il linguaggio usato e la realtà sono una cosa sola.
Partendo da questo concetto hanno individuato quegli elementi che compongono il linguaggio Deikto (attori, verbi, props ed eventi).
Quindi, utilizzando Swat e gli elementi del Deikto, il creatore di mondi può definire ogni singolo elemento del mondo, definirne la posizione nel mondo e anche i tipi di interazione possibili.
Ad esempio potrete definire se il verbo "colpire" ha un qualche effetto sull'oggetto "tavolo" e potrete definire anche le conseguenze di questo evento.

Magari come me, a questo punto, vi sarete immedesimati nel ruolo del creatore di mondi. Crearlo in questo modo è una cosa impressionante per il risultato che è possibile ottenere, ma ancora più impressionante è la mole di informazioni che è necessario immettere nel sistema per ottenere un mondo credibile, e per "riuscire a fare vivere veramente la storia al nostro protagonista" (usando quasi le stesse parole di Miglioshin).

Basato su idee che sono esattamente in contrapposizione alla filosofia di Storytron, in mad4murder ho voluto imporre uno schema che è più "autoriale": esiste una storia che deve essere raccontata. Così come succede in un libro.
Il giocatore può interagire con la storia, ed eventualmente deviarla in base alle sue scoperte ed intuizioni, ma questa può svolgersi solo dentro i binari tracciati dall'autore.
Questo tipo di limitazione probabilmente è quella che infastidisce Miglioshin, ma è necessario trovare un compromesso tra la banalità della trama lineare di SuperMario e la difficoltà di realizzare un sistema come quello di Storytron (notate che non ho voluto usare la parola utopia).

Se volete chattare di questo o di altro con me potete utilizzare il link gTalk che trovate nella pagina del team

27 febbraio 2008

Steganografia: i messaggi nascosti

La steganografia è la tecnica per l'occultamento di immagini e testi in fotografie e disegni.
Flikr è un contenitore di moltissime foto.

Ora, se nell'animo siete dei cospiratori adesso state pensando che nelle foto di flikr, e non solo in quelle, potrebbero nascondersi i piani segreti per la conquista del mondo ... o altro.
Se siete attenti al main stream dell'informazione state pensando che questa tecnica non è stata usata (google potrebbe anche aiutarvi a confermare questa tesi).
Se siete molto attenti avrete sentito anche che c'è gente che analizza milioni di immagini cercando di trovare quelle che contengono messaggi nascosti (gli archivi del New York Times possono darvi conferme).
Magari parole chiave come carnivore, omnivore o echelon possono concorrere a farvi trovare informazioni utili, se non lo sapete già, scoprirete che la questione non è sottovalutata.

Noi invece siamo intenzionati a giocare, e oggi, grazie alla miccia accesa da "Dillo con un'immagine (di Flickr)", vi propongo un quiz usando l'applicazione Phrasr

Qual'è il messaggio nascosto in questa immagine?
Ovviamente è messa in palio la soddisfazione di avere risolto l'enigma.
Se vi piace il giochino ne possiamo organizzare altri!

25 febbraio 2008

Indagine e Gioco: Gioco con delitto

Oggi ho il piacere di ospitare il Guest Post di Gabriella Aguzzi, sul tema "Indagine e Gioco", leggi il regolamento.

In Inghilterra li giocano ormai da molti anni, sono una vera istituzione. Inviati in ville o castelli, gli ospiti si trovano a dover risolvere misteriosi delitti: qualcuno tra loro muore, qualcuno può essere l’assassino. Sono i Murder Party. Ci sono tanti modi per giocarli: il weekend con delitto, dove per due giorni si è coinvolti nel mistero e, se non è la villa inglese, sono hotel dalla fascinosa struttura, spesso attorniati da grandi parchi, ad ospitare l’evento e un’intricata caccia agli indizi, con attori esperti che guidano il gioco; il murder party live, in cui ognuno dei giocatori ha un ruolo, ed è facilmente organizzabile in feste private; la cena con delitto, che alterna scene recitate all’interrogatorio da parte degli spettatori, in veste di detective; il teatro interattivo che assomiglia alla cena con delitto, ma confina con un vero e proprio spettacolo teatrale in cui il pubblico è invitato ad intervenire...
Da grande appassionata di gialli da sempre non potevo non restare incuriosita, e affascinata, da questa appassionante formula di gioco investigativo. E così è nato il mio incontro con “Murderparty”. Circa dieci anni fa è stato Remo Chiosso, che tutti ricordiamo con affetto, a portare il Murder Party in Italia e il gioco ha continuato a diffondersi. E’ stato sempre Remo ad insegnarmene i segreti, perché poi potessi sperimentare le mie trame.
Il gioco mi ha preso la mano. E, credetemi, non c’è niente di più bello che vedere un gruppo di attori che interpreta i tuoi personaggi e un gruppo di investigatori che si arrovella sulle tue storie nelle più svariate ipotesi. E, anche se tutto si fonda su una trama precisa ed indizi inequivocabili, lo spettacolo prende forma diversa ogni volta.
Non ho mai voluto ripetermi nella soluzione. Così una volta il movente che spinge al delitto è la passione, altre volte l’avidità, altre semplicemente la paura, a volte c’è un assassino machiavellico che trama nell’ombra, altre volte i delitti si intersecano per fatalità. Mi piacciono le ambientazioni d’epoca (la Francia del tardo Ottocento, l’Inghilterra Anni Trenta) e, benché sia un’avida lettrice di romanzi di Chandler e adori i classici del Cinema Noir, l’ispiratrice di ogni murder party resta sempre Agatha Christie, l’esempio per eccellenza dell’impostazione doc del giallo. Mi piace anche (cercando di mantenere l’equilibrio!) giocare diverse trame in contemporanea. Così, mentre con “Murderparty” e con Antonello Lotronto, sta per andare in scena nel mese di marzo al Castello di Clanezzo (nelle vicinanze di Bergamo) un weekend con delitto intitolato “La Trappola del Sorcio”, in cui si indaga sulla morte di un attore shakespeariano all’indomani della nefasta profezia di una medium, alla Contea del Falcone di Lodi (ludoteca e caffè letterario) ho organizzato una serie di “delitti in contea” con una compagnia di giovani e bravissimi attori alla quale si aggregano di giorno in giorno nuovi amici. E una nuova serie di “casi” è in procinto di partire presso la Casa dei Giochi di Milano. A volte organizziamo murder party a tema, come “La Maledizione del Vampiro” che ho scritto a quattro mani con Andrea Morstabilini per la notte di Halloween in Contea.

Gabriella Aguzzi

N.D.R.: Gabriella mi segnala regolarmente i murder party che organizza, mi sembra obbligatorio completare il suo articolo allegando i prossimi:
26 febbraio, Contea del Falcone, Lodi: “La Leggenda del Castello” di Elena e Gabriella Aguzzi. Prenotazioni: info@conteadelfalcone.com
5 marzo, Torre del Naviglio, Milano: “I Delitti di Manor House” di Elena e Gabriella Aguzzi
30 aprile, Contea del Falcone, Lodi: “Tequila surprise” di Gabriella Aguzzi
Per info: gabriaguz@fastwebnet.it www.murderparty.it

partecipate e tornate a raccontarcelo!!

21 febbraio 2008

Quanti uffici in mad4murder?

Volete essere coinvolti nella progettazione di un gioco investigativo? Questa è una buona occasione.
In mad4murder ci sono gli uffici investigativi, se non sapete cosa sono potete leggere qualche cosa qui, alcuni non sono descritti, me ne scuso, ma conto di completarli presto.
Se non fosse ancora chiaro il funzionamento, in due parole, posso dirvi che ogni evidence (elemento investigativo) può produrre altre evidence tramite un esame da parte di un ufficio investigativo. Sono fondamentali per completare l'investigazione. Ne ho inclusi 5: informatico, chimico, zoologo, medico, botanico.

Ho ricevuto però due suggerimenti riguardo a questo argomento e voglio portarli all'attenzione di tutti per discuterne e per trovare insieme una "soluzione".

G. Popolare ha detto:
Tra gli uffici deve esserci per forza quello dell'entomologo a meno che tu non lo abbia compreso in quello di zoologia...ma sono due cose diverse a mio avviso.
Gloria Mazzeo ha detto:
Ho curiosato un po' sul sito ... degli uffici predisposti all'investigazione ... avete pensato a tutto tranne, mi sembra, ad una sezione socio-psico-criminolgica ... che dici mi dai una stanzetta virtuale nella quale lavorare? ... La faccia ... se vuoi ci metto la mia originale!
Premesso che, nel caso in cui si dovessero creare nuovi uffici investigativi, sarà indetto un nuovo casting (Gloria non se la prenderà e già sa quanto ho apprezzato il suo spirito collaborativo!).

Gloria e G., che ne pensate? e voi che ci leggete?
Aggiungiamo l'ufficio dell'entomologo? o lasciamo i suoi compiti allo zoologo?
Aggiungiamo l'ufficio del socio-criminologo? o i compiti "sociologici" li assegnamo al medico e quelli "criminologici" li assegnamo all'informatico?
Tenete conto che queste scelte influenzeranno le possibilità degli scrittori di rappresentare le loro storie oltre che quelle dei giocatori.

Aggiornamento

Gian propone di aggiungere una sezione di analisi comportamentale che potrebbe avere il nome "Sezione di Criminologia applicata alla Criminalistica"
Propone di abolire l'ufficio zoologico e quello botanico, propone di aggiungere i laboratori di Biologia ed Entomologia Forense

Miglioshin propone di aggiungere Entomologo e Socio-criminologo, propone di aggiungere un ufficio Profiler e un ufficio di Parapsicologia. Miglioshin non si ferma qui: propone di aggiungere nuovi aspetti al gioco tramite un ufficio Legale, quello del Procuratore Distrettuale e quello delle Relazioni Pubbliche, non strettamente legati all'indagine, ma sono ottimi spunti.

G. Popolare conferma l'opinione sull'Entomologo e sembra portato per eliminare l'ufficio dello Zoologo

Ho cercato di sintetizzare quello che è stato scritto nei commenti, ma vale la pena leggere la versione completa.
Nessun altro vuole partecipare? dai lasciate una traccia in mad4murder!

20 febbraio 2008

Gadget per appassionati

Per voi che siete veri appassionati di scena del crimine. Per voi che superate sempre il cordone della polizia.
Per voi che sapete quante coltellate ha inferto la mamma pazza di psyco.
Bene, è per voi che oggi ho selezionato 3 gadget davvero interessanti: si tratta semplicemente di un asciugamani, di una tenda da bagno e di nastro adesivo, ma come fare a resistere? comprateveli!
(fonte: neurophilosophy)

Se poi invece volete degli attrezzi veri, allora potete rivolgervi a Evident Crime Scene Products.
(fonte: crimeblog)

19 febbraio 2008

Ufficio botanico

All'ufficio botanico si elaborano le piante. Che si tratti di piante utilizzate per produrre droghe, oppure delle piante ornamentali del pianerottolo di casa, loro (i botanici) sapranno indirizzare l'investigatore verso le informazioni che gli saranno più utili. La roba sotto le scarpe, un residuo sul maglione, la piantagione appena scoperta non hanno segreti per loro.
A tal proposito la preparatissima Chiara Guarascio può illuminarci: leggete questo post.

Vediamo cosa c'è da fare.

Grafica
Accedendo a questo ufficio, l'investigatore si ritroverà in una splendida serra, piante, piante e piante dappertutto. La scrivania dello specialista, teldon, scelto con il casting, quasi non si riconosce, ma resta un po' di spazio in cui andare a depositare il campione che avete prelevato, teldon lo analizzerà accuratamente per farvi ottenere nuovi indizi. Vi basteranno per inchiodare il responsabile? Questo lo vedremo quando qualcuno avrà fatto questa grafica.

Narrazione
Lo specialista in botanica ha bisogno di un nome, un nome tutto suo. Teldon è il nick della gentilissima persona che ci ha concesso il suo volto, non useremo anche il suo nome. Inoltre è necessario costruire un background, insomma si deve scrivere il soggetto.

Se vuoi approfondire
C'è ancora spazio per partecipare con un tuo articolo alla collezione "Indagine e Gioco", vogliamo il tuo punto di vista.

18 febbraio 2008

Indagine e Gioco: la doppia faccia della Criminologia?

Oggi ho il piacere di ospitare il Guest Post di Gianandrea Serafin, sul tema "Indagine e Gioco", leggi il regolamento.

Parlare del rapporto che intercorre fra indagine e gioco, per me rappresenta una novità, dal momento che mi sono sempre interessato alla Criminologia solo da un punto di vista professionale.
In effetti negli ultimi anni si sono sviluppati oltre che un interesse mediatico per la materia, anche un interesse ludico, e la tecnologia ha sicuramente favorito questo sviluppo; in particolare con il proliferare di siti internet a tema, ed ad un livello più commerciale anche serie televisive ed giochi per pc, playstation etc.
Ebbene si, la Criminologia ha iniziato ad uscire dalle sole aule accademiche o di tribunale per approdare sul grande schermo suscitando l’interesse dei molti.
Credo che, prima di entrare nel vivo della questione, sia interessante fare alcuni riferimenti al passato, ed in particolare ai primi scritti e scrittori che si sono occupati di criminologia ed indagine non in senso professionale.
Fra tutti mi premeva citare il grande Conan Doyle, padre del celeberrimo Sherlock Holmes, considerato da molti come il padre del metodo logico-deduttivo e che ha ispirato persino personaggi televisivi contemporanei, per citare uno solo Gil Grissom di CSI: Crime Scene Investigation che con la sua celebre frase “le persone mentono, le prove no” rispecchia bene quel che era la natura del sopraccitato metodo logico-deduttivo; dove l’esame e l’analisi delle prove fisiche (le cosiddette evidence) risulta essere funzionale agli aspetti più deduttivi dell’analisi criminale, attraverso la ricerca di connessioni fra le prove stesse ed il presunto autore di reato.
Una seconda citazione, per atro doverosa, va all’ideatore dei cosiddetti “delitti della camera chiusa”, sto parlando ovviamente del noto scrittore Edgar Alan Poe. L’ipotesi di un delitto che avviene in una camera chiusa e risulta essere senza movente, senza colpevole e persino senza arma del delitto, per altro è molto in linea con il tema del gioco per i numerosi risvolti a cui può dare origine. Per il meno esperti, ricordo la discussa questione del cosiddetto “omicidio perfetto”, questione particolarmente complessa e apparentemente risolta con la considerazione che in realtà “l’omicidio perfetto non sarebbe realizzabile, ma solo un’indagine imperfetta quale unica causa della irrisolvibilità dell’enigma”. Questione peraltro condivisa dal sottoscritto.
Per continuare questa breve analisi del rapporto fra investigazione e gioco, ricordo di alcune interessanti iniziative che nel corso degli anni si sono susseguite nel territorio italiano. In particolare le “cene con delitto”, incontri crimino-ludico-culinari, dove durante la cena i commensali sono coinvolti nell’analisi di un delitto (più o meno inventato), attraverso la presentazione e l’esame delle prove. Al risolutore del caso, infine, viene fatto un regalo.
Con l’avvento delle serie tv come la sopraccitata CSI, Criminal Minds, NCIS, etc, anche il gioco ha iniziato ad interessarsi dell’investigazione.
Ricordo che qualche anno fa anche la nota rivista Focus propose ai suo lettori i videogiochi della serie televisiva più famosa con ambientazione a Las Vegas e Miami.
Interessante la possibilità che il pc offre al giocatore di addestrarsi nei meandri dell’investigazione scientifica, ed in particolare delle metodologie che la criminalistica offre agli operatori della polizia scientifica che intervengono direttamente sulla scena del crimine. I giochi di CSI: Crime Scene Investigation ne sono un esempio, tant'è che anche la stessa polizia scientifica italiana si adoperò, alcuni anni fa per ricreare un simulatore virtuale di sopraluogo da utilizzare per l’addestramento dei propri operatori. Simulatore che, per altro, è stato proposto in edicola anche dalla rivista Newton in allegato ad un numero speciale tutto dedicato alla polizia scientifica.
Il simulatore, realizzato con sofisticati software 3D, permette di entrare nel vivo dell’attività di polizia scientifica attraverso quello che viene comunemente chiamato “sopraluogo sulla scena del crimine”.
Tutto inizia con la chiamata dei reparti territoriali, che attraverso messaggi registrati che danno alcune informazioni sulla notizia criminis. Da cui l’operatore man mano che si avvicina alla scena del crimine incontra i testimoni oculari, anch’essi attraverso messaggi vocali registrati, fino ad arrivare in prossimità del luogo in cui è situato il cadavere.
Da cui in avanti starà all’operatore/giocatore di adoperarsi nelle azioni più opportune: una prima fase della simulazione consisterà nell’esame del cadavere, e della lettura del verbale del medico legale. Fino ad una vera e propria attività di repertamento degli indizi, esaltazione delle impronte visibili/latenti attraverso polveri e reagenti chimici, etc…
La parte interessante consiste nel fatto che il simulatore prevede per ogni azione una serie di ipotesi giuste o sbagliate fra le quali scegliere. Una volta fatta la scelta (o anche più di una) lo stesso simulatore riferirà se la procedura è corretta o meno.
Alla fine del sopraluogo e della ricerca delle prove, si dovrà compilare un verbale in gergo tecnico chiamato “fascicolo di sopraluogo” che conterrà tutte le notizie salienti sul crimine, sulla repertazione degli indizi e su tutte le attività svolte in sede di sopraluogo.
In conclusione di questo breve excursus sulla relazione che vi può essere fra i due campi opposti dell’investigazione, con l’introduzione degli aspetti ludici della Criminologia, scienza che attualmente va “molto di moda” ma che ci tengo a ricordare si occupa spesso di situazioni di disagio psichico e sociale; spero di aver presentato in maniera interessante anche quegli aspetti per cosi dire meno cupi della materia e che si prestano anche ad offrire momenti di spensieratezza attraverso le modalità ludiche che fino a qui vi ho illustrato.

dr. Gianandrea Serafin
E-Mail: gianandrea.serafin@libero.it
http://criminologo.iobloggo.com/

15 febbraio 2008

Indipendent Games Festival

Nella mia piccola "rassegna blog" (nella colonna qui di lato) trovate spesso articoli selezionati da Videoludica. Non è un caso.
Quella gente ne capisce di videogames. Grazie a loro ho appena scoperto l'esistenza di un interessante manifestazione: l'Indipendent Games Festival.
Avrà luogo dal 18 al 22 Febbraio (tra pochi giorni) e premierà le produzioni di videogames indipendenti in tante categorie. Sono già state assegnate le nominations e scelti i finalisti.
Non si può non dare una guardata ai finalisti nominati nella categoria Best Web Browser Game, quella che sarebbe la concorrenza diretta di mad4murder.

Si tratta di Globulos.com, Iron Dukes e Tri-Achnid, qui sotto riporto la traduzione delle descrizioni che si trova sul sito ed il mio (modesto) parere.

Globulos.com
si tratta di un ambiente multi gioco e multigiocatore in cui i giochi condividono lo stesso cuore di meccaniche per giochi arcade, fun e strategia. L'ambiente contiene 20 giochi giocabili. molti giochi sono 1contro1, alcuni sono 2contro2.
il mio giudizio: tanti giochini, ma in fondo tutti uguali ... carino, ma poco longevo. Forse adatto ai casual gamers, anche se sembra volere costruire una comunità (quindi fare migrare i casual gamers?)

Iron Dukes
è ambientato in una America del tardo diciannovesimo secolo in versione da fiction, nel quale Teddy Roosevelt cavalca un cavallo a vapore e Thomas Edison è il capo di una banda di stregoni erranti. Tu giochi nel ruolo del Prof. Thurlow Magoon, rinomato scienziato e avido cacciatore di tesori and greedy treasure hunter.
Il mio giudizio: Bellino, grafica ben curata e minigiochi divertenti, per una struttura di gioco già vista.

Tri-achnid
è un gioco sperimentale in flash che focalizza l'attenzione sul legame tra il giocatore e le creature che controlla.
In Tri-achnid prendi il controllo su una specie di ragni a tre gambe nota come "Tri-achnid". Avendo il controllo totale sul corpo delle creature, il giocatore deve muovere (sollevare e trascinare)ogni arto dei suoi ragni per farli arrampicare, costruire ragnatele, attaccare e prendersi cura delle loro sacche per le uova.
il mio giudizio: diciamo che ho capito per quale motivo madre natura non ha fatto evolvere alcun ragno a 3 zampe! a parte la battuta, il gioco è accompagnato da una perfetta colonna sonora che sottolineerà i vostri goffi tentativi di fare muovere sta povera creaturina, comunque molto interessante!
Prova Tri-achnid

E, secondo me, THE WINNER IS Tri-achnid
purtroppo tutti i finalisti erano giochi in flash ... nessuno era (anche lontanamente) a tema investigativo, ma questo forse è un vantaggio per noi.

e voi? che pensate dei finalisti? per chi fate il tifo?
mi date una mano a presentare mad4murder l'anno prossimo?

14 febbraio 2008

Bear Scene Investigation

L'orso ha un fascino particolare per il mondo omosessuale. Corrisponde con un modello di uomo gradito e ricercato. Quando poi l'"orso" in questione è anche capace di non prendersi troppo sul serio, è dotato di sense of humor e di passione per l'investigazione allora possono nascere dei progetti molto divertenti.
Toglietevi di dosso i pregiudizi (se ne avete), foderate il vostro stomaco per certe scene e guardate Bear Scene Investigation. NON fatelo vedere ai vostri figli se non ritenete che siano abbastanza maturi!



Se volete c'è anche un BSI 2

Questo post lo dedico a tutti gli innamorati, ... proprio a tutti!

13 febbraio 2008

Talent Scout: "GentidiGirgenti" di Giuseppe Sardo

Qualche giorno fa ho letto un racconto, a dire la verità ne ho letto solo le prime 13 pagine. Mi sono trovato completamente immerso in una storia "senz'acqua"!
Si tratta di Genti di Girgenti, pubblicato su un blog ed in attesa di editore. Ho avuto la fortuna di potere intervistare (via mail) l'autore: Giuseppe Sardo.
Quindi ora indosso la coppola del talent scout e passo alle domande.

T.S.: Ho letto con molto piacere le prime 13 pagine di "Genti di Girgenti"

G.S.: Grazie per aver letto il mio racconto.

T.S.: Ho notato la divisione in pagine, si tratta di un lavoro originale o si tratta di una scansione di un libro esistente (di cui non trovo traccia però)? (la domanda è obbligatoria in un mondo di plagi n.d.r.)

G.S.: Si tratta di un lavoro originale. La divisione in pagine, altro non è che la divisioni in capitoli che nel blog sono volutamente brevi ma che in previsione di una pubblicazione cartacea, avranno maggiore sviluppo senza snaturare gli eventi che narrano un racconto di pura fantasia

T.S.: Sono felice di sentirmelo dire. Perché pubblicarlo in un blog? Non hai trovato spazio nell'editoria tradizionale?

G.S.: Ho provato a contattare vari editori ma non ho ricevuto risposta. Queste non risposte, motivano la scelta di mettere tutto sul blog, con l'intento di trovare qualcuno che curiosando e leggendo ci creda.

T.S.: a proposito potresti leggere Non è bene inviar manoscritti di Umbero Eco.
Le vicende narrate sono pura fantasia? E' storicamente attendibile? E' stata fatta una ricostruzione?


G.S.: E' ispirato da alcuni riferimenti temporali realmente accaduti.
es. Carmelo Masalà emigrato in Germania altro non è che mio nonno che al ritorno prese in gestione un edicola e non l'albergo del sole come nel racconto

T.S.: Nelle prime pagine vengono raccontate le vicende di 3 generazioni (se non sbaglio) della famiglia Masalà, d'accordo che acqua non ce n'è, ma questa fonte si esaurirà in un racconto breve o ...?

G.S.: La scarsa quantità d'acqua è citata puramente come metafora umoristica. Pertanto, non influirà sulla durata del racconto.

T.S.: Il resto della storia sarà pubblicato sullo stesso blog oppure, ad un certo punto, per conoscere il finale, dovremo andare "a cercarcelo"?

G.S.: Sarò io a fartelo "trovare". Presumibilmente, si pubblicherò sul blog.

T.S.: Si tratta del primo lavoro? Ha già pubblicato altro? dove/come? O semplicemente altri lavori sono in attesa di un editore?

G.S.: GentidiGirgenti è il mio primo lavoro letterario. Ho varie bozze del proseguimento e del finale. Intanto è congelato

T.S.: Ma il fatto che è "congelato" significa che non pubblicherai altri capitoli sul blog?

G.S.: deciderò in un futuro non vicino (entro quest'anno) perché attualmente il mio tempo e attenzioni sono rivolte verso un progetto imprenditoriale che ho svilupato e del quale sono arrivato all'ultimo step: ovvero la concretizzazione commerciale. Se vuoi dare un occhiata http://pubbliself.myblog.it

T.S.: hai pensato a pubblicarlo in maniera indipendente sul web? lulu.com in testa, ma magari basandoti su forme alternative di business? a me vengono in mente donazioni e pubblicità. Sono certo che esperti di marketing potrebbero avere idee diverse e innovative e ben più efficaci.

G.S.: Le emozioni che ho provato nel raccontare.., mi hanno "distratto" dall'aspetto business.
Ho sempre sperato in un talent scout. La tua domanda mi da lo spunto per chiederti qualche suggerimento approfondito al riguardo. Un eventuale successo di business, lo condividerei con te. Prima persona a crederci!

T.S.: Non mancheranno altri apprezzamenti, vedrai. Cosa ci riserva il resto della storia? Inutile dire che io ne vorrei leggere ancora. Approfondirai le tematiche "gialle" e investigative nelle pagine che verranno?

G.S.: L'impronta "multicolore" ne fa un racconto completo. Non escludo di approfondire le tematiche gialle.

T.S.: Non pensi che la pubblicazione sul blog potrebbe rappresentare un problema per la futura (sperata) pubblicazione cartacea?

G.S.: Si. Il blog può rappresentare un opportunità così come un limite. Vedremo. Penso, oltre che un libro, ne verrebbe fuori anche un film-fiction che racconterebbe lo spaccato degli ultimi 50anni di storia di una classica media famiglia e media società Siciliana.

T.S.: c'è una domanda che vuoi farti? fattela e dacci la risposta :-)

G.S.: Sono l'erede di Camilleri? no non farò lo scrittore, non è quello a cui aspiro. Però in merito a GentidiGirgenti sono convinto che la multicolorità dei vari percorsi di vita narrati, lo stile personale (con metafore e nuovi neologismi), sono caratteristiche degne del migliore Camilleri.

T.S.: grazie per essere stato così gentile, spero vorrai farci sapere quando pubblicherai il tuo libro. Intanto ti saluto aspettando altre pagine sul tuo blog.

G.S.: Non mancherò. Nel contempo ti chiedo suggerimenti per il suddetto aspetto business.

T.S.: Non sono un esperto di business su web, ma conosco qualcuno che potrebbe darti qualche dritta, magari passerà a leggere questa pagina.
A questo punto mi resta solo di fare gli auguri a Giuseppe, sia per il suo romanzo che per gli altri suoi progetti.

Ora tocca a voi: avete altre domande da porgere? Vi è piaciuto quanto ha già pubblicato? Siete un editore e volete rispondere all'appello di Giuseppe? Siete esperti di marketing e volete offrire qualche suggerimento? Siete scrittori e volete segnalarmi il vostro nuovo lavoro?

11 febbraio 2008

Indagine e Gioco: la “mosca cieca” è quella che non vede bene?

Oggi ho il piacere di ospitare il Guest Post di Gloria Mazzeo, sul tema "Indagine e Gioco", leggi il regolamento.

Potrebbe sembrare banale, ma per evitare fraintendimenti credo sia necessario iniziare esplicitando cosa intendo quando parlo di gioco. Il concetto rimanda, ringraziando i numerosi dizionari enciclopedici consultati, ad un'attività ricreativa, ad un passatempo che può coinvolgere una o più persone, ovvero i giocatori, che ha alla base degli elementi fondamentali: l’obiettivo da raggiungere nell’ambito del gioco, le regole da seguire per farlo e gli eventuali ammonimenti per la trasgressione della regola. Oltre ad essere opportunità di intrattenimento, il gioco si è rivelato molto spesso ottimale nell’ambito educativo: si pensi ad esempio ai giochi basati sulle lettere, sulla memoria, sul ragionamento, senza però trascurare l’elemento “ics”, la fortuna, da non sottovalutare ad esempio, nei giochi d’azzardo.
Non tutti sanno che il gioco è materia di studio vera e propria e che discipline illustri ed applaudite vengono coinvolte nell’analisi del “momento ludico”. Di giochi, e conseguentemente di studiosi del gioco ce ne sono moltissimi, così come di divergenti teorie. Caratteristica comune che mi permetto di evidenziare è quella di “gratuità” del gioco. Non è necessario che ci siano soldi e o montepremi, ogni volta che si gioca si ha un atteggiamento ricorrente: sia di sfida, anche contro se stessi, sia di formazione, che non necessariamente richiedono il raggiungimento di un traguardo a premi.
Per chi volesse approfondire, tra le diverse discipline ricordo l'approccio filosofico di Johan Huizinga, ad esempio, nell'opera Homo ludens (1938) che vede il filosofo olandese concentrato sul gioco come complesso sistema culturale, ancora Gregory Bateson, invece, che individua l'essenza del gioco nel suo essere metalinguaggio poiché i giochi sono qualcosa che "non è quello che sembra" stabilendo una metacomunicazione. E’ la psicologia che più di ogni altra disciplina ha visto nel gioco un vero e proprio protagonista dello sviluppo della personalità del bambino. Si pensi ai contributi di Jean Piaget, cognitivista che riconosce al gioco una funzione centrale nello sviluppo della sfera cognitiva personale e della personalità e dello psicologo russo Lev Vygotskij, che considera il gioco anche come forza attiva per l'evoluzione affettiva ed umana del ragazzo. Da sociologo mi soffermerò un po’ di più su questo approccio, sostenuto da Roger Caillois (Reims, 13 marzo 1913 – Kremlin-Bicêtre, 21 dicembre 1978) scrittore, sociologo e critico letterario francese. Il gioco viene analizzato dallo studioso alla luce di molteplici caratteristiche:
  • Libera: il giocatore non può essere obbligato a partecipare;
  • Separata: entro limiti di spazio e di tempo;
  • Incerta: lo svolgimento e il risultato non possono essere decisi a priori;
  • Improduttiva: non crea né beni, né ricchezze, né altri elementi di novità;
  • Regolata: con regole che sospendono le leggi ordinarie;
  • Fittizia: consapevole della sua irrealtà.

L’autore propone una classificazione dei giochi in base a quattro categorie:
  • Giochi di competizione: sia sportive che mentali;
  • Giochi di azzardo: tutti i giochi dove il fattore primario è la fortuna;
  • Giochi di simulacro: i cosiddetti "giochi di ruolo" dove si diventa "altro", ovvero, si simula;
  • Giochi di vertigine: tutti quei giochi in cui si gioca a provocare noi stessi.

Sulla base di queste classificazioni, Caillois costruisce una sociologia che parte dai giochi in quanto "segni" profondamente connotati, sintesi delle diverse concezioni del mondo e delle società in cui sono in uso.

Ma dal contributo di Caillois a oggi, che cosa è cambiato?
Molto, oserei dire, troppo. Mi spiego: in uno spazio temporale relativamente ristretto la società si è evoluta in dimensioni e tipologia, in modo più che repentino. I ruoli, i mestieri, gli adulti, i bambini, i contesti e le relative linee di demarcazione sono cambiate, in alcuni punti si sono ristrette, in altri sono diventate inesistenti. E’ impensabile che il gioco, elemento educativo, non ne venisse travolto. Faccio un banale, ma reale esempio che mi ha fatto tanto sorridere: se trenta anni fa giocare a mosca cieca era un divertente passatempo, oggi non è nemmeno elencato tra i giochi dai bambini. In una mia ricerca empirica condotta presso una scuola elementare di Roma, alla domanda “come si gioca a mosca cieca”, alcuni bambini hanno risposto di non saperci giocare, altri che non sanno neanche della sua esistenza e altri ancora hanno dato risposte di fantasia dicendomi che è una mosca che va aiutata perché non vede bene!
Gli stessi intervistati hanno dimestichezza da maestri nei giochi on-line, che sono ormai entrati prepotentemente a far parte del moderno divertimento.
Perché riscuotono tanto successo? Per diversi motivi: sono facilmente fruibili, a disposizione 24 ore su 24, non richiedono interazione e quindi confronto diretto con nessuno, non necessitano di spazi esterni alla propria casa, che purtroppo ahimé oggi rappresentano anche un pericolo oggettivo, senza dimenticare che a volte questi giochi, dalla play-station ai giochi in rete, rappresentano dei veri e propri “baby-sitter” su misura e collaborano con i genitori impegnati entrambi fuori dal focolare domestico. Al giocatore permettono, spero solo per il tempo necessario dedicato al gioco, di assumere un’altra identità, di diventare qualcuno di diverso da sé, di lasciarsi andare lontano dagli sguardi indiscreti ed indagatori non solo di genitori, insegnanti ed educatori, ma anche di mogli (e mariti), colleghi e altri ruoli appartenenti al mondo adulto. Il gioco, in particolare quello on-line, rappresenta un momento tutto personale da gestire in piena autonomia, ma ha il rovescio della medaglia (così è la vita!), e da studiosa sarei sciocca a non considerare i possibili effetti.
Se da un lato il passatempo via internet facilita la dimestichezza con il computer e con la rete mondiale, dall’altro paradossalmente ci allontana dagli altri. Siamo soli col nostro PC nella nostra camera, e grandi o piccoli, non importa entriamo in un mondo parallelo. I rischi? I sostenitori della visuale più catastrofica affermano che ci possano essere effetti molto nocivi, come la dipendenza dal gioco ad esempio, quelli più ottimisti, che non c’è nessun pericolo. Io mi colloco, come qualche saggio prima di me, nel giusto mezzo. I rischi possono esserci a determinate condizioni con determinati soggetti. L’uso del PC è oggi diffusissimo e parlare dei soggetti che ne usufruiscono suddividendoli per fasce di età, lo trovo un po’ demodè. Le postazioni Internet sono ovunque: casa, ufficio, Internet-point. Il fenomeno investe trasversalmente la società: l’accesso è semplice, poco controllabile e i costi molto ridotti. Non mi sento assolutamente di condannare questa risorsa, perché la reputo tale, ed il gioco in se per sé non può e non deve costituire un problema. Problematico, al contrario potrebbe essere, il messaggio che i fruitori percepiscono, ognuno secondo la propria inclinazione. Sapere che si partecipa ad un gioco on-line vuol dire accettare di entrare in un mondo fatiscente ed irreale che necessita della distinzione netta tra verità e finzione. Ovviamente, non può un gioco insegnare questo, specialmente dove non c’è la presenza di una persona in “carne ed ossa” che spieghi le regole. Il distacco tra il mondo reale ed ir-reale è (o dovrebbe essere) un a priori e se alcuni soggetti recepiscono un messaggio diverso da quello originale inviato dal mittente, la causa non può essere ricercata nel messaggio. Probabilmente non c’è stato un adeguato lavoro di formazione ed educazione tale da far nascere nel soggetto-destinatario la consapevolezza che esiste un piano parallelo alla realtà, si pensi alle produzioni cinematografiche, televisive e alle simulazioni in genere, che esistono contemporaneamente alla realtà, ma che non lo sono.
Credo che ogni fenomeno sociale dovrebbe essere considerato alla luce del contesto di riferimento e all’identità personale del soggetto. Il gioco è un elemento di primaria importanza nella crescita e nella socializzazione a tutte le età. I pericoli che possono derivare da un qualsiasi gioco andrebbero di volta in volta studiati in relazione ai destinatari, pertanto l’errore più grande che un ideatore e uno studioso del campo possano commettere è quello di peccare di leggerezza e superficialità. Pur riconoscendo l’alto grado di complessità di una previsione in tal senso è, oggi più che mai, indispensabile a mio avviso che gli addetti ai lavori programmino una pianificazione molto dettagliata.

Dottoressa Gloria Mazzeo
Sociologo e Criminologo
e-mail gl.mazzeo@tiscali.it

08 febbraio 2008

Camuffare il proprio volto

Di ragioni per camuffare il proprio volto i "ladri" potrebbero averne molte e a volte volte anche le "guardie" possono ricorrere a certi trucchi.
Le tecniche per farlo vanno dalle maschere alla Lupen III, rigorosamente da strappare via salutando l'arrabbiato ispettore Zenigata, fino alle raffinate operazioni di chirurgia estetica a cui sono ricorsi per esempio i protagonisti di Face Off (con John Travolta).
Il riconoscimento diventa impossibile.
A meno che non abbiate dalla vostra un software pazzesco.
Pazzesco come quello di cui hanno dato notizia qui: Face of the future.
Nel paragrafo "Termini e condizioni" del sito hanno esplicitamente indicato l'uso ludico, e appunto: noi giochiamo a fare gli investigatori.
Quindi prendete la foto di un sospettato e applicate i filtri messi a disposizione, quindi guardatevi intorno: quell'asiatico o quell'africano o quella donna-che-prima-era-uomo potrebbero essere il vostro sospettato!
Provate e fatemi vedere come diventate, mettiamo tutte le foto su flickr (nonostante la bufera) e facciamoci quattro risate!

Ecco le mie. Le vostre quali sono?

07 febbraio 2008

Rilevamento dello sperma tramite lampada o kit

La lampada a vapori di mercurio è uno strumento a cui siamo abituati dai telefilm, il funzionamento è semplicissimo: punti la lampada e le tracce di sperma sono subito evidenti.
Nel video qui sotto potete vedere la ricostruzione di una scena del crimine.

Perdonatemi, soffro ancora l'influenza del carnevale. ^_^

Se invece volete un kit casalingo, avrete i vostri motivi, potete comprare un kit per uso "personale".


Vi ricordo che potete scrivere voi stessi un post sul tema "L'Indagine e Il Gioco", che lunedi prossimo avremo un nuovo articolo e che ne abbiamo già pubblicato qualcuno da leggere.

05 febbraio 2008

L'identikit

Anche nelle occasioni più comuni potete mettere in pratica le vostre doti da investigatore. Oggi potreste verificare le vostre capacità di riconoscere le persone da un identikit.

Ma oggi è carnevale! E in questo periodo non mi va di restare serio.
Voi sareste in grado di riconoscere il soggetto reale da questo giocoso identikit creato dai maestri acesi? Vi faccio vedere anche la foto di quello che secondo me è il soggetto rappresentato. Che ne dite? somiglia?

04 febbraio 2008

Indagine e Gioco: L'occhio clinico

Oggi ho il piacere di ospitare il Guest Post di Martina, sul tema "Indagine e Gioco", leggi il regolamento.

Secondo il commissario Montalbano, il famoso personaggio nato dalla penna di Andrea Camilleri, la caratteristica più importante di un investigatore è l'occhio clinico.

L' "occhio clinico" è un particolare modo di osservare la realtà.
Avere occhio clinico significa saper individuare e valutare in maniera precisa ed intelligente i dettagli e le differenze più minute. L’occhio clinico è il fattore veramente essenziale in tutte le diagnosi e le deduzioni di successo. Avere occhio clinico significa inoltre avere occhi per saper vedere e orecchie per saper ascoltare. Significa avere memoria per ricordare e per richiamare alla mente al momento opportuno un'immagine capace di formulare una teoria o di rimettere insieme gli anelli di una catena spezzata o di districare un filo impigliato.


Esempio di occhio clinico

Da Arthur Conan Doyle, “Avventure e ricordi”, descrizione del dr. Joseph Bell, chirurgo dell'infermeria di Edinburgo, dal quale l' autore ha preso spunto per il personaggio di Sherlock Holmes:

- dunque, brav'uomo, voi avete servito nell'esercito?
- sissignore
- e non è da molto che siete congedato?
- nossignore
- eravate in un reggimento di "Hightlanders"?
- sissignore
- sottufficiale?
- sissignore
- di stanza a Barbados?
- sissignore
- vedete signori - ci spiegò - costui è un uomo rispettoso, ma non si è tolto il berretto. Ciò non si fa sotto le armi, ma lo avrebbe imparato se fosse stato congedato già da tempo. Ha poi un'aria autoritaria, ed è indubbiamente scozzese. In quanto a Barbados, la infermità è l'elefantiasi, tipica delle Indie Occidentali, e non dell'Inghilterra.

Introdotta una donna con un bambino il dr. Bell chiese:

- come è andato il viaggio da Burnisland?
- è stato buono
- e avete fat to una passeggiata per Inverleith Row?
- si
- e che avete fatto del fratellino?
- l'ho lasciato da mia sorella
- e lavorate ancora nella fabbrica di linoleum?
- si
Vedete signori, quando mi ha salutato ho notato il suo accento del Fife e la città più vicina del Fife è Burnisland. Notate l'argilla rossa i bordi delle suole e l'unica argilla di quel tipo qui intorno è nell'orto botanico di Inverleith Row. Avete notato che il cappotto che reggeva era troppo grande per il bambino che era con lei e perciò è uscita con due bambini. E per finire,ha una dermatite sulle dita della mano destra, che è caratteristica peculiare dei lavoratori della fabbrica di linoleum di Burnisland.


Il metodo che viene seguito dal medico scozzese dottor Bell, ispiratore del personaggio di Sherlock Holmes, è il seguente:
- iniziale osservazione
- inferenza abduttiva
- de duzione finale.

In questo modo, usando la logica, e non tirando ad indovinare, il perito o l’investigatore deve partire dalla fine per arrivare al principio. E’ un modello di ragionamento che viene definito regressivo o analitico.

L'occhio clinico messo in atto dall’esempio sopra riportato non è un occhio magico o un occhio divinatorio, ma è un occhio logico, razionale in grado di effettuare diagnosi rapide sulla base di pochi segni. Tutto ciò è il frutto di un inconsapevole lavoro mentale effettuato in brevissimo tempo.

L’abilità dell’occhio clinico consiste nel poter dare a ciascun segno il proprio "peso" esatto, sia che il segno sia rilevante che insignificante. Le qualità per poter sfruttare le intuizioni dell’occhio clinico si basano, comunque, su dei presupposti quali ad esempio: la cultura, l’esperienza, la flessibilità ragionativa, la fa ntasia.

La flessibilità ragionativa potrebbe essere definita come la capacità di riconoscere rapidamente le contraddizioni logiche delle osservazioni fatte, oppure le possibilità di avvaloramento deduttivo. La fantasia, nella fattispecie, potrebbe essere definita come la capacità di saper richiamare alla mente rapidamente anche aspetti insoliti o poco frequenti che sono stimolati da sfumature o particolari impercettibili.

C’è da dire comunque che l’’occhio clinico' da solo comunque non basta, il presupposto fondamentale è avere una mente piena di ipotesi alternative fra cui scegliere quelle più aderenti alla logica emergente ed in grado di spiegare i fatti o gli eventi. Ipotesi che permettono di cogliere opportunamente anche i fatti che sarebbero rimasti insignificanti o ignorati. Queste ipotesi devono essere formulate da subito, non appena si iniziano a raccogliere i primi dati e le prime osservazioni, per fare in modo che tutto ciò che successivamente si aggiunge sia a conferma o a disconferma.

Martina

02 febbraio 2008

Siamo a ZERO

Oggi vi invito a fare un gioco utile, oltre che simpatico.
Immaginate di non conoscere le facce e le voci dei politici, dimenticate il passato e i discorsi che avete sentito pronunciare.
Fatto?
Bene, ora vi invito a guardare l'ultima parte della puntata di Anno Zero, disponibile sul sito RAI. Saltate il lungometraggio "La mafia è bianca", per quello avrete tempo dopo, cercate di ascoltare i concetti espressi da questo signore.
Fatto?
Ora ripensate a quando ha parlato della condanna in primo grado a 5 anni di reclusione ad un noto personaggio. Avrete notato che ha sottolineato che tale sentenza è di primo grado, quindi non ha valore. Ma avete notato che la stessa sentenza viene usata per "certificare" l'anima candida?
Credo che questo sia un bell'esempio di strumentalizzazione delle sentenze.
Alle prossime e imminenti elezioni, dovremo votare per questi qui?
Vi prego, ditemi che non succederà.


Se avete voglia di svagarvi dovrete aspettare lunedi, quando sarà pubblicato il prossimo articolo sul tema "Indagine e Gioco" e potreste decidere di scrivere anche voi!

01 febbraio 2008

Comportamenti strani di Google Reader

Google Reader è un ottimo lettore di feed, io lo consiglio a tutti (siete già iscritti al mio feed?). Solo che ogni tanto si comporta in maniera strana.
Vi riporto due casi di anomalie che mi sono capitati proprio in questi giorni.

Caso 1: le voci di menu "annulla iscrizione" e "Rinomina iscrizione" non sono sempre disponibili
a voi capita?

caso 2: nella pagina principale vengono mostrati dei suggerimenti tipo questisecondo voi è un'anomalia o davvero dovrei iscrivermi al blog di Mastella? O_o