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18 settembre 2008

Spyware? sul pc dei figli!

Evidentemente collaborare con me porta bene. Approfittatene!
Gloria, poco dopo avere iniziato a scrivere per questo blog si è trovata in "situazioni lavorative impegnative", e non è la prima a cui accade. Le auguro il meglio e spero che torni presto ad arricchire questo blog dei suoi preziosi articoli.

Qualche giorno fa ho letto l'articolo "Installare spyware? Sì, ma solo sul Pc dei figli" e ho chiesto a lei la sua opinione. Ecco la sua risposta.
COMUNICAZIONE GENITORI - FIGLI
La Comunicazione trova la sua ragion d'essere dalla interpersonalità del rapporto che, proprio per la sua natura, dovrebbe essere biunivoco, ovvero, prevedere due o più soggetti che parlano tra loro senza accavallamenti e sovrapposizioni, in una sorta di botta-risposta. Premesso questo, nel rapporto genitori-figli, pur rispettando ogni regola base di buona educazione e la gerarchia dei ruoli, che come sempre dico si stanno via via perdendo di vista, non è permesso un botta e risposta alla pari, però si dovrebbe prevedere un qualche minimo confronto in virtù di quella che per antonomasia viene definita relazione vis-a-vis. Ora, nel momento in cui si tratta di "spiare" le comunicazione dei figli, come mi chiedi, si parte dal presupposto che le premesse sopra citate vengano meno. Se il genitore spia il figlio, cosa che già dall'inizio trovo francamente non essere corretta da un punto di vista del rispetto personale del figlio, vuol dire che tale genitore non si fida del proprio figlio, dando vita ad una serie numerosa di domande. La fiducia è l'elemento fondamentale in ogni rapporto. Lo è nel lavoro, in amicizia, nell'amore e ancora di più nei rapporti parentelari stretti. Vero è che la fiducia va conquistata e mantenuta, ma questo è un tipo di allenamento che dovrebbe esser fatto al sorgere del rapporto, contemporaneamente all'acquisizione del ruolo di genitore. Il genitore che si trova a dover spiare il proprio figlio per capirci qualcosa o sapere cosa fa, monitorando il cellulare, controllando il computer e quant'altro, potrebbe apparire in prima istanza come una forma di tutela del proprio figlio o eccesso di amore, ma munendoci di lente di ingrandimento e guardando meglio da vicino il fenomeno, ci accorgeremmo che il figlio spiato non è affatto contento di questo. C'è allora qualcosa che non torna. Credo che il lavoro grosso per un genitore da fare debba essere quello di spiegare fino allo sfinimento ai propri figli quello che è giusto e quello che non lo è, evidenziando in maniera chiara e palese i molteplici rischi che si possono correre percorrendo strade poco raccomandabili. I figli non sono affatto stupidi, hanno solo voglia di trasgredire. Cosa c'è di meglio che eludere la sorveglianza deridendo il proprio padre o la propria madre? Piuttosto che ridursi a spiare, credo, sarebbe più proficuo preoccuparsi di instaurare un dialogo aperto nel rispetto di tutti favorendo quindi la reciproca conoscenza alla luce di quelli che ritengo possano essere in sintesi i valori più importanti: amore, fiducia e rispetto; non obbligatoriamente nell'ordine citato.
G.M.
Grazie Gloria.
Se volete possiamo continuare a discuterne tra i commenti. E' un argomento che mi interessa molto.

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